Sabrina Benetton lascia Atlantia, la decisione presa “alla luce degli avvenimenti passati”

Sabrina Benetton decide di dimettersi dal consiglio. La Benetton lascia Atlantia e motiva la sua decisione “maturata alla luce degli avvenimenti recenti e passati”. 

Sabrina Benetton ha rassegnato le sue dimissioni con effetto immediato come consigliera di amministrazione non esecutiva di Atlantia. La decisione è stata presa in seguito “agli accadimenti, recenti e non, relativi alla controllata Autostrade per l’Italia e al disagio, anche reciproco, che, in considerazione delle complesse tematiche agli stessi sottese, la mia posizione di azionista di rilievo del socio di maggioranza relativa della società, necessariamente determina.” Tutto ciò per spiegare la posizione di disagio e di difetto che si troverebbe a ricoprire la famiglia.

La causa è da trovarsi anche nella tragedia del ponte Morandi di Genova, crollato il 14 agosto 2018 che ha determinato la morte di 43 persone. Questo è stato un peso insopportabile diventato oramai insostenibile e scomodo con cui convivere. La posizione di Sabrina Benetton e della sua famiglia anche a livello umano è difficile da gestire dopo quella tragedia che ha causato un disastro. Gli stessi negoziati che sono conseguiti sono stati lunghi e difficili, per questo la Benetton decide di dimettersi dal Consiglio di amministrazione di Atlantia. La figlia di Gilberto Benetton lascia il consiglio della società attraverso cui la famiglia controlla Autrostrade.

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Il 15 luglio scorso a Palazzo Chigi, inoltre, la famiglia Benetton ha siglato un accordo con il governo. L’allora premier Giuseppe Conte aveva concordato con loro per far uscire i Benetton da Autostrade e per far entrare il pubblico nella gestione della società. Ora nel consiglio di amministrazione di Atlantia non c’è nessun membro che porta il loro nome. Ma i Benetton non vogliono lasciare il futuro di Autostrade in mano agli altri soci di Atlantia nonostante questo addio di Sabrina causato da un “disagio reciproco” per Autostrade dato dalla convivenza con la tragedia di Genova.