500mila dosi al giorno e 80% di immunizzati entro settembre: questo il nuovo piano vaccini del generale Figliuolo.
Approvvigionamento e distribuzione; monitoraggio dei fabbisogni; capillarizzazione della somministrazione: sono tre le linee operative della campagna vaccinale a firma del Generale Figliuolo. Il piano del nuovo commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus prevede di immunizzare l’80% degli italiani entro fine settembre. Ovvero, recuperare il tempo perso con un chiaro cambio di rotta che possa fare in poco più di sei mesi ciò che non è stato fatto fino ad ora. 500mila dosi al giorno l’obiettivo, il triplo delle 170mila di media dell’ultima settimana. Un obiettivo ambizioso che sembra ad oggi irrealizzabile, visti i numerosi ritardi e le problematiche che arrivano proprio in questi giorni dal caso AstraZeneca. Ma gli occhi sono puntati sulla fornitura di Johnson&Johnson, che da metà aprile dovrebbe consegnare 7,3 milioni di dosi nel secondo trimestre e complessivamente arrivare fino a 27 milioni di dosi nel nostro Paese.
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“Superare l’emergenza significa mettere in sicurezza gli Italiani per far ripartire il Paese”, si legge nella bozza definitiva del piano pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio. Su questo presupposto si fonda il piano che, in armonia con il Piano strategico nazionale del Ministero della Salute, identifica le linee operative da seguire per completare al più presto la campagna vaccinale. Capillarità, spinta sulla distribuzione e somministrazione sono i capisaldi necessari che ci auguriamo possano diventare questa volta effettivi e che non si risolvano solo nei ormai passati presupposti di Domenico Arcuri. Da garantire, e in piena sinergia, la continuità della filiera vaccinale: dall’approvvigionamento allo stoccaggio, dalla distribuzione alla somministrazione. Per questo, Il Piano prevede il massimo coinvolgimento dell’intero Sistema Paese. Per questo, sono chiamati in campo vari attori. Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, Forze Armate, Protezione Civile, Croce Rossa Italiana.
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Il Piano identifica i presupposti per la condotta di una campagna vaccinale rapida, mediante efficace e puntuale distribuzione dei vaccini; costante monitoraggio dei fabbisogni e degli approvvigionamenti; incremento della capacità giornaliera di somministrazione. Si dovrebbero così raggiungere le 500 mila somministrazioni al giorno per raggiungere la vaccinazione di massa entro il mese di settembre. Occhi puntati sul monitoraggio, che consente – o almeno dovrebbe – di ottimizzare il flusso della filiera, “intervenendo proattivamente in modo mirato, selettivo e puntiforme dove necessario, sulla base degli scostamenti alla pianificazione”. Si accantona, quindi, l’1,5% delle dosi da reindirizzare in caso di emergenza nelle aree che manifestano criticità. Per quanto riguarda la capillarizzazione della somministrazione, l’ampliamento della platea dei vaccinatori si realizza impiegando i medici di medicina generale; gli odontoiatri; i medici specializzandi; quelli della Federazione Medico Sportiva Italiani; medici competenti dei siti produttivi e della grande distribuzione; medici convenzionati ambulatoriali e pediatri di libera scelta; farmacisti.
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In campo, insomma, tutte le forze necessarie. Oltre alle strutture sanitarie attualmente operanti, alle caserme del comparto Difesa e Sicurezza e agli altri centri vaccinali saranno attive anche palestre, scuole, strutture di associazioni o della Conferenza Episcopale Italiana che potranno essere utilizzati per allestire punti di vaccinazione. Nel piano, tuttavia, non sono state considerate riduzioni di approvvigionamento di vaccini , fattore che invece andrebbe considerato in seguito al blocco di AstraZeneca arrivato oggi. Non è stato considerato, tra l’altro, l’impatto favorevole nel tempo della riduzione della pressione ospedaliera, proprio nel momento in cui le terapie intensive sono già e di nuovo sotto pressione. “Sono allo studio soluzioni informatiche, da attuare in tempi brevi, che integrino appieno le funzionalità dei sistemi, coinvolgendo i sistemi informativi regionali, Poste Italiane e il sistema Tessera Sanitaria, al fine di ampliare le funzionalità relative alla prenotazione e alla somministrazione dei vaccini”, conclude il piano.
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