Giuseppe Romeo faceva parte della lista dei boss latitanti più pericolosi in Italia. L’esponente della ‘ndrangheta calabrese è stato catturato a Barcellona dall’Equipo Operativo della Guardia Civil.
Si è conclusa nella scorsa notte la lunga fuga di Giuseppe Romeo. Il noto esponente della Ndrangheta calabrese è stato catturato dagli uomini dell’Equipo Operativo della Guardia Civil spagnola. Il boss, infatti, si trovava a Barcellona dove è stato prima localizzato e poi catturato. Il suo arresto è avvenuto nell’ambito di una operazione di polizia internazionale. Alla base c’è il grande lavoro svolto dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato. A coordinare il tutto sono stati gli uomini della Dda della città calabrese.
Come scritto pocanzi si è trattato di un lavoro a più mani, visto che a dare il via libera per l’operazione è stato il segretario denerale dell’Oipc-Interpol di Lione. Grazie alla coordinazione del Procuratore Aggiunto Giuseppe Lombardo e dei sostituti procuratori Simona Ferraiuolo e Alessandro Moffa, le indicazioni sul noto boss della ndrangheta sono arrivate in Spagna. Qui era stato localizzato Romeo, il quale in un modo o nell’altro era riuscito a sfuggire alla cattura. È infatti in atto l’operazione internazionale “European ‘Ndrangheta Connection“, eseguita il 5 dicembre 2018 da una squadra investigativa comune composta dai corpi di polizia di diverse nazioni.
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A prendervi parte, oltre alla Polizia di Stato e alla Guardia di Finanza nostrane, ci sono anche corpi di polizia provenienti da Germania, Olanda e Belgio. Il tutto coordinato dalla Dda della Procura di Reggio Calabria, dalla procura di Duisburg in Germania, dall’Autorità Giudiziaria Olandese e da Eurojuste di Europol. Ma proprio grazie al lavoro effettuato dopo la prima mancata cattura, Giuseppe Romeo è stato rintracciato proprio a Barcellona, sulla base di informazioni che erano giunte agli inquirenti. Queste sono state inviate subito agli agenti della Guardia Civil iberica.
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Si può dunque procedere con l’esecuzione della condanna nei confronti di quello che è stato ribattezzato “U pacciu” (il pazzo) negli ambienti della Ndrangheta reggina. Romeo, originario di San Luca e classe 1985, aveva il ruolo di promuovere, organizzare e finanziare il traffico di cocaina in alcuni Paesi europei. Aveva stabilito la sua abitazione fissa in Germania, ma era sempre in movimento tra Calabria, Lombardia e Paesi del nord-ovest del Vecchio Continente. I reati a lui contestati sono partecipazione, con ruolo di rilievo, ad un’associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale, detenzione di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori ed auto-riciclaggio.