Il re degli zulu del Sudafrica Goodwill Zwelithini è morto all’età di 72 anni per complicanze dovute al diabete.
Il padre era morto nel 1968. Così, fu nominato successore ma, dopo aver ricevuto minacce di morte, fu costretto a nascondersi e a rinunciare al trono. Un trono che, alla fine, ha conquistato e riempito di controversie. Goodwill Zwelithini, re degli zulu, è deceduto oggi per complicanze dovute al diabete. Aveva 72 anni ed è morto in ospedale, dove era arrivato dopo il peggioramento delle sue condizioni di salute. Nato a Nongoma, cittadina del KwaZulu Natal, nel Nord-Est del Paese, era arrivato sul trono all’età di 23 anni ed è stato l’ottavo re zulu in pieno regime di apartheid. A confermare la notizia, il principe e primo ministro della nazione Mangosuthu Buthelezi. Nonostante le sue numerose ideologie retrograde e razziste, il presidente del sudafrica Cyril Ramaphosa lo ha ricordato come “un simbolo importante della storia, della cultura, del patrimonio”.
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Zwelithini, di orientamento xenofobo, aveva reintrodotto la “danza delle vergini” attorno al suo palazzo. Per otto giorni, giovanissime ragazze – “rigorosamente pure e vergini” – della nazione zulu devono danzare a seno scoperto per il re attorno alla sua residenza del sovrano. Gli immigrati erano invece definiti “pulci” e “formiche“. Gli ultimi anni del suo regno sono piene di frasi xenofobe riferite proprio agli immigrati, responsabili a suo dire dell’aumento dell’anarchia nel Paese. Nel 2012, fecero notizia le sue dichiarazioni contro gli omosessuali, mentre anni fa aveva dichiarato che “le punizioni corporali sono un bene per gli studenti”.
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Nel 2018, Goodwill si è scontrato con il governo sudafricano in merito ad una proposta di espropriazione di tenute reali per attuare una redistribuzione agraria a favore dei contadini danneggiati dall’apartheid. Il re zulu si oppose fortemente minacciando di scatenare un inferno. Eppure, poteva godere di 2,8 milioni di ettari di terre. Viveva di rendita annuale di circa 3,8 milioni di euro.