Da quando è nato il nuovo governo Draghi sembrano essere cessate tutte le proteste dei lavoratori e dei possessori di partita Iva. La verità è che le difficoltà permangono, anzi, aumentano. Una soluzione concreta e un aiuto ai lavoratori ancora deve arrivare ma la stampa li eclissa per una pax mediatica.
Il decreto Sostegno slitta ancora e con esso anche i ristori che contiene. Per il momento la cosa più importante, insieme alla campagna vaccinale, conseguenza di questa emergenza, non è stata ancora risolta: la crisi economica. Costretti da un anno alla chiusura molte attività hanno chiuso e molte sono sull’orlo del fallimento. Gli aiuti che il governo Conte ha concesso ai lavoratori e alle partite iva sono stati scarsi e insufficienti. Per evitare di mandare in bancarotta ancora altre aziende e far crollare verso la povertà migliaia di famiglie, questo governo deve intervenire tempestivamente prima che le conseguenze siano irreparabili. Le proteste dei lavoratori continuano e ora che il dibattito tra riaperture e chiusure sembra essere cessato, causa forza maggiore, sembra si siano arresi ad un nuovo lockdown ma non tutti saranno in grado di sostenere le conseguenze economiche senza che lo stato intervenga.
In tutto ciò, però, sembra che l’attenzione sui lavoratori e sulle loro proteste si sia dissolta. La stampa e la politica hanno eclissato questa protesta da quando si è costituito il governo Draghi. La Federazione italiana pubblici esercizi ha denunciato questa disattenzione “Ad un anno dall’inizio del primo lockdown, l’incertezza non è più accettabile” mostrando la stanchezza, la rabbia e la frustrazione di chi sta aspettando e non ha risposte. Le cose purtroppo non sono affatto cambiate per questa categoria, nonostante il cambio di governo. Anzi, c’è chi ha sottolineato che questo governo li ha lasciati ancora più soli poichè almeno Conte ci metteva la faccia, i tempi erano lunghi e i ristori insufficienti ma almeno era qualcosa.
I lavoratori abbandonati da politica e stampa
I tempi oggi con il nuovo decreto sembrano allungarsi di più per il ricalcolo del fatturato su base annua e i lavoratori chiedono almeno un acconto entro il mese.
I lavoratori e i ristoratori sono convinti che lo stato aspetti che loro mollino la presa e si arrendano ma la protesta non si ferma, nonostante non siano più sotto le luci dei riflettori e intervistati da mille microfoni arriva lo sciopero in piazza del Popolo a Roma. La manifestazione invoca ad un cambio di passo del nuovo governo sugli indennizzi ai lavoratori che ancora non c’è stato.
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Abbandonati da tutti, dallo Stato e dalla stampa scendono in piazza ristoratori e possessori di partite Iva. Per i lavoratori non è cambiato nulla che ci sia Conte o Draghi al governo. Non hanno ricevuto aiuti per le loro attività, non si sa ancora quanti fondi sono destinati ai liberi professionisti, non si sa nulla. Tutto dilaga, ancora, nell’incertezza. Ma dietro queste proteste ci sono delle famiglie, delle persone che fanno fatica ad andare avanti e si sentono presi in giro da tutti.
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La protesta arriva anche nei confronti di Salvini. La Lega che aveva grande interesse ad appoggiarli ma ora che è in maggioranza sembra tacere su questo argomento. Il leader del Carroccio aveva tanto sostenuto i ristoratori e i lavoratori tanto da aver sostenuto il movimento #ioapro e dato la sua parola a queste categorie. Ora, soprattutto ora che il dibattito tra aperturisti e rigoristi è finito anche il leghista tace sul tema dei lavoratori. Abbandonati dalla politica e la stampa che li ha silenziati. Le difficoltà aumentano e la situazione è sempre più tragica per molti di loro.