Cambia il piano vaccini anti-covid: si passa al modello israeliano. Dopo la circolare del Ministero della Salute che ha esteso anche agli over 65 le somministrazioni del vaccino di AstraZeneca, il piano vaccinale italiano cambia strategia: dopo gli over 80, le cui vaccinazioni sono in corso, contemporaneamente agli italiani dai 79 anni in giù si immunizzeranno anche gli over 40. Il ministero guidato da Roberto Speranza sta mettendo a punto il nuovo calendario che sarà presentato alle regioni nei prossimi giorni. Stop alle divisione delle vaccinazioni per categorie che ha causato diverse storture nelle somministrazioni, favorendo i ‘furbetti’ del vaccino’.
Già nel weekend sarà presentato il nuovo testo: attualmente occorre portare a termine intanto le vaccinazioni degli ultraottantenni con Pfizer e Moderna, mentre dopo sarà il turno di disabili e caregiver e di chi vive in comunità, per poi vaccinare le circa 2 milioni di persone estremamente vulnerabili, ovvero i pazienti affetti da forme gravi di malattie respiratorie e neurologiche oppure affetti da diabete, fibrosi cistica, renali, epatiche, cerebrovascolari, onco ematologiche e emoglobinopatie, gli affetti da sindrome di Down, i trapiantati e i grandi obesi. Dopo di loro, si vaccineranno dunque gli italiani per fasce di età, con un meccanismo “a tenaglia”: tutti coloro che hanno dai 79 anni in giù, ma anche quelli dai 40 anni in su. Un cambio di strategia resosi necessario dal dilagare delle varianti, in primis quella inglese, che secondo uno studio dell’Iss rappresenta il 54% dei contagi attuali, e che stanno colpendo maggiormente i più giovani. Lo scopo è anche quello di proteggere chi è in età da lavoro, e di accantonare dunque la divisione per categorie che prevedeva infatti di vaccinare prima le categorie protette o i malati genericamente vulnerabili.
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Il piano prevede di terminare la vaccinazione degli over 80, delle categorie dei docenti e delle varie forze dell’ordine, poi proseguire con i pazienti estremamente fragili, a cui va somministrato il vaccino mRna all’interno dei centri ospedalieri, e poi andare avanti per fasce di età decrescenti. Per la vaccinazione di massa sono previste inoltre le somministrazioni del vaccino nelle stesse strutture degli ambienti di lavoro. Saranno le aziende, eventualmente, a poterne fare richiesta. Le persone fragili, invece, fragili dovranno recarsi nei centri ospedalieri per le somministrazioni mentre, nella fase della vaccinazione di massa, per la popolazione che non presenta particolari fragilità, sarà centrale il ruolo dei medici di base. Le vaccinazioni potrebbero avvenire anche negli stessi studi, prevede la bozza del nuovo Piano vaccini, secondo quanto riferito all’ANSA da una fonte che ha collaborato al dossier