‘Ndrangheta in Lombardia: l’ex assessore Zambetti, dopo la condanna definitiva per voto di scambio, si costituisce a Opera. Deve scontare 7 anni e mezzo. Si presenta nel penitenziario anche Ambrogio Crespi, per espiare 6 anni
Oggi pomeriggio l’ex assessore lombardo Domenico Zambetti si è costituito ed è entrato nel carcere milanese di Opera. Deve scontare una pena definitiva a 7 anni e mezzo di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio e corruzione aggravata. Mimmo Zambetti acquistò dai clan un pacchetto da 4mila preferenze alle Regionali del 2010 a 50 euro a voto.
Martedì sera la Corte di Cassazione ha infatti confermato la condanna dell’ex assessore alla Casa della Giunta Formigoni nel processo nato dall’operazione “Grillo Parlante” della Dda sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia. Zambetti si è costituito dopo aver ricevuto la notifica dell’ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale di Milano.
Accompagnato nel penitenziario alle porte di Milano dal suo legale, l’avvocato Corrado Limentani, sta vivendo la condanna della Cassazione come “un’assurdità”. Il suo difensore ha fatto istanza di detenzione domiciliare per motivi di salute, ma il pg Antonio Lamanna ha dato parere negativo. Ora deciderà il Tribunale di Sorveglianza.
Stessa sorte anche per Ambrogio Crepi, fratello di Luigi, ex sondaggista di Silvio Berlusconi, che come Zambetti si è costituito a Opera. Deve scontare in via definitiva 6 anni di reclusione. Crespi è entrato nell’istituto di pena milanese accompagnato dall’avvocato Marcello Elia, che lo difende assieme alla collega Barbara Belloni.
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Ambrogio Crespi, che risponde di concorso esterno in associazione mafiosa, nell’ottobre 2012 era stato arrestato assieme a una ventina di persone. Tra cui Ciro Simonte ed Eugenio Costantino, l’altro ieri condannati in via definitiva rispettivamente a 8 anni e 4 anni e 4 mesi. Per Costantino, ritenuto il referente della cosca Di Grillo-Mancuso, la pena si somma in continuazione a una precedente di 11 anni, un mese e 10 giorni e sale quindi a 15 anni e 5 mesi.
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“Dopo che il procuratore generale ha chiesto alla Cassazione l’annullamento con rinvio della sentenza di secondo grado, accettare questa condanna è pesante”. Lo ha detto l’avvocato Elia, che ha accompagnato Crespi assieme al fratello Luigi a Opera, il carcere in cui come regista ha girato il film “Spes Contra Spem”. “Sarà un detenuto modello – ha detto Luigi Crespi – ed espierà una pena che non riteniamo giusta: la sua innocenza è nelle carte”.
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