Gesù è la ricchezza che non delude, è l’anticipazione al Regno di Dio già su questa terra. Amarlo, quindi, è pegno sicuro di salvezza.
“Io sono la salvezza del popolo”, dice il Signore.
“In qualunque prova mi invocherete, vi esaudirò,
e sarò il vostro Signore per sempre”.
Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore, suo Dio.
Dal libro del profeta Geremìa
Ger 7,23-28
Così dice il Signore:
«Questo ordinai loro: “Ascoltate la mia voce, e io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici”.
Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio alla mia parola; anzi, procedettero ostinatamente secondo il loro cuore malvagio e, invece di rivolgersi verso di me, mi hanno voltato le spalle.
Da quando i vostri padri sono usciti dall’Egitto fino ad oggi, io vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti; ma non mi hanno ascoltato né prestato orecchio, anzi hanno reso dura la loro cervice, divenendo peggiori dei loro padri.
Dirai loro tutte queste cose, ma non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno. Allora dirai loro: Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore, suo Dio, né accetta la correzione. La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca».
Parola di Dio
R. Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere». R.
Chi non è con me è contro di me.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,14-23
In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».
Parola del Signore
Nel Vangelo di oggi, Gesù ci spiega qualcosa in più della sua lotta contro il maligno. Questa lotta si faceva palese al tempo quando Gesù faceva uscire lo spirito del male dagli indemoniati. Il diavolo è paragonato ad un uomo forte “bene armato che fa la guardia al suo palazzo”. Ma Gesù, che è più forte di lui, “con il dito di Dio”, cioè con lo Spirito Santo, gli toglie il bottino e le anime che si era accaparrato.
Questo è il segno che il regno di Dio è venuto sulla terra e che il regno del maligno è terminato: Gesù ha potere su ogni male, persino sul principe delle tenebre.
Chi in questa lotta, vinta da Dio già in partenza, non è con Gesù, è contro di lui. Se dentro di noi pensiamo di essere dalla parte dell’amore, del bene, della verità e della giustizia, siamo con Gesù. Se altrimenti siamo attratti dal contrario, da invidie, gelosie, ingiustizie, egoismi e superbie, dovremmo interrogarci su dove è davvero il nostro cuore.
Sono proprio tutte queste cose che ci portano a negare Gesù: i farisei sono infatti disposti a negare l’operato di Gesù e la sua palese provenienza dal Padre, piuttosto che ammettere che il Regno di Dio si era avvicinato loro con la sua giustizia. Anzi, loro l’avevano probabilmente intuita, ma questa giustizia li smascherava a tal punto rispetto alla loro cattiveria, da averla in odio.
Per quegli uomini ingiusti, era facile attribuire il male persino a Gesù. Questa è la calunnia più grande di tutti i tempi, che il mondo ancora propaga: che Gesù non solo non esista, ma il peggio è che il mondo è arrivato a pensare che Gesù sia da evitare.
Eppure, spiega Gesù, il bottino di certezze che si accumulano senza di Lui è destinato ad essere disperso. Gesù invece è la ricchezza che non delude nessuno, è l’anticipazione al Regno di Dio già su questa terra. Amarlo quindi è pegno sicuro di salvezza, e Gesù tiene conto di tutti coloro che, anche semplicemente non essendogli contro, saranno con lui, accogliendo così chi lo avrà accolto e riconoscendo chi non si sarà vergognato di lui davanti agli uomini.
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