“Sarai con Hitler all’inferno”: minacce No Vax alla ricercatrice sui vaccini

Una campagna di odio e minacce lanciata sul web da sostenitori di No Vax si sta abbattendo in questi giorni contro la professoressa Galia Rahav, figura di spicco nella lotta al Covid, da un anno a questa parte e figlia di sopravvissuti alla Shoah. La Rahav, inoltre,  è la direttrice del laboratorio di ricerca sulle malattie infettive nel centro medico Sheba di Tel Aviv. Mentre le autorità sanitarie ancora esaminano la possibilità di passare nei prossimi mesi alla vaccinazione anti-Covid di bambini, contro Rahav sono comparse accuse roventi. Fra queste, riferisce Yediot Ahronot, che sarebbe stata pagata dalla Pfizer per influenzare il ministero della Sanità. I messaggi sono stati espliciti: “Ti auguriamo che Dio ti prenda presto, Amen. Sarai la vicina di Hitler, nell’inferno”. Il ministero della Sanità di Israele è rimasto scosso dalle espressioni di odio. In un comunicato ha ricordato oggi che la professoressa Rahav si tiene a sua disposizione “in totale volontariato”. Ha aggiunto anche che la dottoressa, nel corso della sua lunga carriera, “ha salvato migliaia di vite umane. Respingiamo con sdegno le accuse vergognose che le vengono rivolte”.

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Minacce No Vax in Israele

Tuttavia, in Israele, le minacce No Vax a medici e sanitari sono tantissime. Secondo quanto riporta il “The Time of Israel”, l’Associazione Medica Israeliana ha chiesto mercoledì l’apertura di un’indagine penale sulle minacce e istigazioni da parte di No Vax contro gli operatori sanitari che lavorano per promuovere la vaccinazione. I medici israeliani dichiarano di essere paragonati spesso ai nazisti: l’epidemiologo Prof. Hagai Levine, ha rivelato a Channel 12 di aver ricevuto telefonate e commenti online in cui è stato paragonato al criminale di guerra nazista Josef Mengele, che ha eseguito esperimenti medici sugli esseri umani. Altri medici, invece, vengono falsamente accusati di avere un interesse privato ed economico nelle società farmaceutiche che producono i vaccini.

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Ma, gli attivisti No Vax sono più volte scesi in piazza contro il governo per dirsi contrari alla somministrazione del vaccino anti-Covid. In una manifestazione all’inizio di questo mese a Tel Aviv, diverse centinaia di persone si sono riunite per protestare contro il programma governativo che garantisce ai vaccinati l’accesso ai luoghi pubblici rispetto a coloro che rifiutano l’iniezione. In quell’occasione erano apparsi striscioni che giudicavano il sistema del pass verde come forma di apartheid, tra tutti, anche uno striscione che paragonava il Green pass ai numeri tatuati dai nazisti sulle braccia dei detenuti dei campi di concentramento.

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