Operazione “Katarion” dei carabinieri contro la cosca di ‘ndrangheta Muto di Cetraro. Individuate numerose piazze di spaccio e ricostruite anche delle estorsioni, tra cui una a un villaggio turistico
Questa mattina i carabinieri del Comando provinciale di Cosenza hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Catanzaro Pietro Carè su richiesta della Dda, nei confronti di 33 soggetti. Le accuse sono, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e produzione, traffico e detenzione illecita di droga. Ma anche estorsione aggravata dal ricorso al metodo mafioso – sia tentata che consumata – e detenzione illegale di armi da fuoco.
L’operazione della Dda, ribattezzata “Katarion”, è coordinata dal pm Romano Gallo, dall’aggiunto Vincenzo Capomolla e dal procuratore Nicola Gratteri. Gli arresti di oggi arrivano al culmine delle indagini relative a un’organizzazione criminale operante nell’area dell’alto Tirreno cosentino sotto l’egida della storica cosca di ‘ndrangheta capeggiata da Franco Muto, il “re del pesce” di Cetraro.
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Secondo i pm, le piazze di spaccio controllate erano quelle di Scalea, Cetraro, Praia a Mare, Santa Maria del Cedro, Diamante, Belvedere, Sangineto e Cittadella del Capo. Mentre, tra le estorsioni contestate, ce ne sarebbe anche una ai danni di un noto villaggio turistico di San Nicola Arcella. A questo sarebbe stato imposto di “cacciare” un’azienda impegnata nel servizio di pulizia per favorirne un’altra imposta dal clan.