Una lunga indagine della Guardia di Finanza si conclude con cinque denunce e con il sequestro preventivo di un milione di euro
Denuncia per cinque albergatori titolari di alcune attività sulle rive del Lago di Garda, tra le provincie di Brescia e di Trento che avrebbero sottratto illegalmente un milione di euro, sequestrato preventivamente, a una cooperativa di pulizie.
Albergatori e riciclaggio
Le indagini sono iniziate più di un anno fa, prima della pandemia di Covid a seguito di una verifica fiscale. I militari avevano riscontrato la presenza di presunte condotte fraudolente di un certo rilievo penale.
Fissando dei premi fittizi legati al raggiungimento di alcuni obiettivi aziendali, premi destinati ai soci di una grande e importante cooperativa per la pulizia di comunità e alberghi, gli imprenditori turistici riuscivano a stornare denaro. Molto denaro. Di qui un approfondimento dell’indagine che si è conclusa con una grande operazione ribattezzata “Cleaner”.
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Denunce e sequestri
Il meccanismo della truffa era piuttosto complesso e collaudato. Il fascicolo d’inchiesta aperto presso la procura del Tribunale di Rovereto ha portato al controllo di 11 società alberghiere e della cooperativa coinvolta nell’indagine oltre alla denuncia dei cinque imprenditori che avevano studiato la truffa. Tutti i soldi illegalmente accantonati sono stati sequestrato.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i cinque indagati, tutti residenti in Trentino e rappresentanti di diverse società del settore alberghiero gardesano, avrebbero beneficiato del denaro sottratto alla cooperativa, con sede ad Arco di Trento, nell’Alto Garda, per poi reinvestirlo nelle proprie attività economiche. Le ipotesi di reato vanno dall’appropriazione indebita di denaro di provenienza illecita all’autoriciclaggio.