Coronavirus, Italia zona rossa per tre settimane. Il nuovo piano del Governo che preoccupa l’economia

Cresce l’ipotesi di una nuova stretta da applicare entro la fine di aprile. Il Governo starebbe valutando un lockdown nazionale di tre settimane, per concedere ai vaccini maggiore spazio di manovra. Una soluzione che potrebbe rivelarsi un’ennesima batosta per migliaia di attività commerciali. 

E alla fine il nuovo Dpcm, il primo a firma di Mario Draghi, è arrivato senza una parola. Il Presidente del Consiglio, seguendo il suo cambio di rotta nella comunicazione istituzionale, ha evitato conferenze stampa e non ha parlato ai cittadini che del resto non hanno avuto certo voce in capitolo nella scelta del Premier. Niente conferenze a reti unificate, dunque; niente sapore di Giuseppe Conte; niente risvolti social. Che sia un bene o un male è presto dirlo; se da una parte la comunicazione durante la pandemia da parte del Governo ha fatto più danni che benefici, dall’altra i cittadini si sentivano in qualche modo vicini al Presidente del Consiglio, che deteneva tra le mani l’immensa responsabilità di guidare le sorti del Paese.

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Intanto, potrebbe arrivare già entro la fine di questa settimana una nuova stretta sulle misure anti Coronavirus. Il quadro epidemiologico è in continuo aggiornamento, a causa della circolazione delle varianti che non permettono certo di stare sereni. E l’arrivo della Pasqua richiede con maggiore insistenza l’assunzione di misure adeguate per evitare l’esplodere del contagio. Per questo, potrebbe ripetersi lo schema usato per dicembre scorso, con un quadro più uniforme di restrizioni a livello nazionale, superando le divisioni in Regioni e in fasce di colore.

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Per il prossimo venerdì, giorno del monitoraggio, potrebbero quindi arrivare nuove strette e altre Regioni, come ha ribadito Roberto Speranza, potrebbero diventare rosse. Secondo le previsioni, si starebbe pensando ad un lockdown nazionale nei weekend; coprifuoco anticipato alle 20; chiusura dei negozi nelle zone in cui sono chiuse anche le scuole. Potrebbe inoltre essere rivisto il criterio dei 250 contagi ogni 100 mila abitanti, parametro da cui dipende la chiusura delle scuole ma che potrebbe disincentivare lo svolgimento dei tamponi da parte delle Regioni. Cresce inoltre l’ipotesi di una nuova stretta da applicare entro la fine di aprile. Il Governo starebbe valutando un lockdown nazionale di tre settimane, per concedere ai vaccini maggiore spazio di manovra. Una soluzione che, però, potrebbe rivelarsi un’ennesima batosta per migliaia di attività commerciali.

Il piano vaccini

Spinto dalla necessità, sembra che il governo italiano abbia messo a punto una nuova strategia sui vaccini. Un piano che, secondo le proiezioni, a Pasqua dovrebbe portare a 700mila iniezioni al giorno. Si parte dell’età, regole uniche per tutte le regioni, e una campagna porta a porta; entro marzo arriveranno sette milioni di dosi, di cui 3,5 milioni di AstraZeneca. E così, ad aprile, si arriverà a 30 milioni di dosi con l’arrivo di Johnson & Johnson. Sarebbe questo il piano di Mario Draghi che, appena insidiatosi a Palazzo Chigi, ha da subito chiarito la volontà di accelerare con le vaccinazioni. Un segnale, sotto questo verso, è arrivato già con il cambio del commissario, ora il generale Francesco Paolo Figliuolo subentrato a Domenico Arcuri.

L’idea è quindi quella di costruire una rete capillare e organizzata, che passa per le palestre, caserme, ma anche per strutture nei centri più piccoli e più lontani rispetto alle grandi città. Ruolo chiave avrà la Protezione civile, guidata da Fabrizio Curcio. Le forze armate si occuperanno invece del trasporto e della distribuzione delle dosi. Procedendo così, si dovrebbe arrivare a quadruplicare o addirittura quintuplicare le attuali somministrazioni giornaliere, passando da 150mila a 600mila o 700mila dosi al giorno. Il governo starebbe inoltre pensando di coinvolgere nelle vaccinazioni anche i medici specializzandi, oltre ai medici di base. E intanto il Ministro degli Affari Regionali Maria Stella Gelmini rassicura: “Alle Regioni che hanno chiesto chiarezza nei criteri per le priorità delle vaccinazioni, certezza dei tempi e delle forniture, sostegno nella logistica, il governo darà risposta nei prossimi giorni”.

 

 

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