Baby gang massacra di botte due ragazzi di 21 e 28 anni per uno zainetto. L’aggressione in un parco di Torino. La polizia indaga per identificare gli aggressori, una decina di italiani attorno ai 18 anni. “È stato un massacro”
Massacrati di botte per uno zainetto. Hanno riportato diverse ferite i due giovani aggrediti e derubati da una banda di giovanissimi al parco della Tesoriera, a Torino, ancora frequentato da famiglie e coppie di fidanzati. Una decina gli aggressori – italiani intorno ai 18 anni secondo il racconto delle due vittime – che la polizia sta ora cercando di identificare. La violenza risale allo scorso 20 febbraio, quando intorno alle 19.30 i due giovani sono stati accerchiati e pestati dalla baby gang.
“Massacrati a sangue per uno zaino”
“Per uno zaino ci hanno massacrato a sangue“, racconta uno di loro alle pagine locali del quotidiano La Stampa. Fuori dal parco, i due aggrediti hanno provato a chiedere la restituzione dello zainetto, ma la risposta è stato un nuovo pestaggio. “Ho perso conoscenza – ha detto una delle vittime -, non ricordo molto. Erano molto giovani, più piccoli di noi, intorno ai 18 anni, tutti italiani e ben vestiti nonostante un vocabolario molto scurrile”.
E aggiunge: “Si complimentavano fra di loro per la forza che utilizzavano mentre ci colpivano, quasi a voler festeggiare. Sicuramente erano ubriachi o drogati, magari fatti da qualche acido, ma erano coscienti, sapevano quello che stavano facendo altrimenti non sarebbero stati in grado di ridurci in questo modo”.
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Aggressori ancora senza nome
Ricoverati diversi giorni in ospedale, uno, P.H. di 21 anni, è stato operato per lo sfondamento dell’orbita oculare. All’altro, P.C. di 28, è stato ricostruito il setto nasale. “Non abbiamo reagito alle botte – concludono i due -, anche perché numericamente sarebbe stato un massacro anche se poi lo è stato comunque”.
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I due sono usciti dall’ospedale da pochi giorni e attendono di sapere se i loro aggressori verranno identificati. “È incredibile che mio fratello abbia dovuto subire un attacco così brutale – racconta la sorella di una delle due vittime sempre alla Stampa -. Bisognerebbe vederlo per capire che è stato picchiato a sangue, è incredibile sapere che esistono persone così crudeli che possono comportarsi così”.