Nessun candidato ufficiale ancora per la poltrona di sindaco di Roma, Virginia Raggi ci prova e cerca la legittimazione del M5S. Il suo consenso è al minimo storico e nessuno si espone. Ma occhio a Zingaretti..
In una fase in cui alleanza tra Pd e M5S nazionale balla e le votazioni si avvicinano, non abbiamo ancora notizie di candidature ufficiali a sindaco di Roma. Finora si sono fatti i nomi di Carlo Calenda (che però non trova riscontri), Roberto Gualtieri e addirittura di Giuseppe Conte per il Centrosinistra, di Guido Bertolaso, Andrea Abodi e Fabio Rampelli per il Centrodestra e addirittura quella di Vittorio Sgarbi da indipendente, ma finora nulla di concreto. La data delle elezioni, rinviata causa pandemia, potrebbe essere quella del 10 e 11 ottobre 2021.
Nonostante il suo consenso sia ai minimi storici per un sindaco della Capitale, l’unica ancora in pista sembra essere Virginia Raggi. Dopo l‘assoluzione in appello nel processo che la vedeva coinvolta per un presunto falso in relazione alla nomina di un dirigente, ha incassato una serie di manifestazioni di sostegno e solidarietà. Ma ancora nessuna investitura ufficiale per al riconferma.
Secondo i sondaggi, solo il 21% dei cittadini romani è disposto a dare ancora fiducia all’ex-donna prodigio grillina, eppure lei Raggi chiede garanzie e una legittimazione, lo fa con un post su Facebook: “E’ il momento che la base M5S si esprima sulla mia candidatura a Roma. Basta ambiguità e giochi di palazzo. Credo che, a poco più di tre mesi dal voto, sia un atto dovuto soprattutto nei confronti dei cittadini: siamo tutti ormai stanchi dei giochetti da vecchia politica“.
La Sindaca prova dunque a rilanciarsi e recuperare quel 67% dei consensi che le aprirono le porte del Campidoglio nel 2016. Allora raggiunse gli oltre 770 mila voti che, a oggi sarebbero più che dimezzati. Intanto circola un altro sondaggio pubblicato il 4 marzo da Izi secondo il quale sarebbe in testa tra i nomi finora circolati sulla stampa. La Raggi quindi prova a riprendere terreno rilancio la sua immagine e invocando la semplificazione, tanto cara a Confindustria: “Non è possibile, per paura della corruzione, sommare norme che ottengono l’effetto contrario” dichiara mentre il Comune approvava i bilanci di Ama dal 2017 al 2019 con un piano di rilancio e risanamento. “Possiamo riportare l’azienda ad avere una solidità reale“, spiega la Sindaca, aggiungendo: “Tra le prime azioni vedremo più operatori ecologici in strada, nuovi mezzi per la raccolta, cassonetti, isole ecologiche“. La sindaca ha parlato di un “piano serio” anche per “la pulizia della città“. Tra le previsioni 300 nuovi posti di lavoro con l’ingresso di 225 operatori ecologici, 40 meccanici, 20 operatori cimiteriali e 15 operatori impianto.
Ma oltre a dover fare i conti con i romani scontenti del suo mandato e con un’alleanza Pd-M5S incerta, c’è un altro problema per Virginia: circolano voci sempre più insistenti di una pronta discesa in campo di Nicola Zingaretti per il Campidoglio.