Attanasio, “ucciso dai killer rwandesi perché sapeva troppo”. La versione di Nigrizia

L’ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio, sarebbe stato ucciso nell’operazione “Milano” da killer rwandesi “perché sapeva troppo”. La versione raccontata dalla rivista Nigrizia. 

Luca Attanasio ucciso dai killer - meteoweek.com
Luca Attanasio ucciso dai killer rwandesi – meteoweek.com

 

Secondo quanto viene riportato da Il Messaggero, l’ambasciatore italiano Luca Attanasio non sarebbe rimasto vittima di un agguato perpetrato da banditi locali. La sua morte, infatti, sarebbe da ricondurre a un piano complesso e premeditato, legato a questioni di controllo del Rwanda verso un territorio congolese ricco di minerali. A raccontare questa versione è stato padre Filippo Ivardi Ganapini, direttore della rivista mensile Nigrizia.

“Fonti rwandesi, verificate nel dettaglio e confermate da diversi congolesi contattati, invitano a guardare oltre confine, verso il Rwanda e si spingono ad affermare che l’ambasciatore italiano nella Rd Congo è stato assassinato nell’operazione ‘Milano’, preparata nella guarnigione marina di Butotori dal colonnello Jean Claude Rusimbi, ex militare nella rivolta guidata da Laurent Nkunda, signore della guerra indagato dalla corte internazionale per crimini contro l’umanità, oggi uno dei responsabili dell’intelligence rwandese nella regione militare del Nord Kivu”, si legge infatti nell’articolo di Ganapini.

“Ucciso per paura che rivelasse quanto scoperto”

Luca Attanasio ucciso dai killer - meteoweek.com
l’ambasciatore Luca Attanasio – meteoweek.com

Dopo la notizia della morte di Williams Mulahya Hassan Hussein, magistrato che indagava sulla morte di Attanasio, arrivano nuovi aggiornamenti in merito al tragico agguato che ha strappato la vita all’ambasciatore italiano e il carabiniere che lo accompagnava, Vittorio Iacovacci. Secondo quanto viene spiegato da Nigrizia, si tratterebbe di un attacco premeditato.

Luca era inviso perché voleva andare in fondo alle cose, soprattutto quando si trattava della solidarietà verso i più sofferenti. Voleva toccare con mano le destinazioni dei fondi per gli aiuti umanitari, non raramente dirottati su altre finalità da ong e organizzazioni internazionali e soprattutto era in possesso di informazioni scomode sui massacri nella zona“, si legge infatti dell’articolo scritto da padre Filippo. Attanasio sarebbe stato ucciso  per “paura che rivelasse quanto scoperto e vedesse con i suoi occhi qualcosa di losco”,  e gli avrebbero dunque “chiuso la bocca come fecero con il vescovo Munzihirwa, i preti canadesi Simard e Pinard e con tanti altri testimoni di verità scomode”.

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Attanasio, killer rwandesi assoldati per l’omicidio

Sempre secondo quanto raccontato da Nigrizia, la questione si intreccerebbe allo “scandalo geologico” del Congo e la spartizione mineraria dell’area di Goma – capoluogo del Nord Kivu e illegalmente territorio rwandese. “Minerali in cambio di Kalashnikov: chi vive nella zona lo sa bene come funziona. Più regna il caos e meglio si ruba. Sono quasi novanta le multinazionali coinvolte nell’estrazione di cobalto, coltan, oro, diamanti, stagno, gas”, e “c’è anche petrolio da estrarre”, scrive ancora padre Filippo.

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Per la rivista, che sarebbe entrata in contatto con diverse fonti, sarebbe stato Jean Claude Rusimbi, membro del Fronte patriottico rwandese, a disporre la morte di Attanasio. Quando “ha appreso che l’ambasciatore era venuto a conoscenza di molte informazioni” in merito a quanto avveniva nell’area, così come alle “uccisioni di massa del Congo”, e aveva perciò intenzione di “visitare i siti sospetti”, “avrebbe pianificato di eliminarlo e avrebbe inviato il luogotenente ‘Didier’ nei pressi di Goma”, assieme ad altri quattro killer. Dopo l’omicidio, “gli assassini avrebbero fatto ritorno a Rubavu in Rwanda attraversando Kanyarucinya per fare rapporto a chi di dovere”.

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