Un algoritmo, sviluppato dagli statistici dell’Università Milano Bicocca, è pronto per essere usato gratuitamente e viene sottoposto al Ministero della Salute e alle Regioni per individuare i cittadini, con nome e cognome, dai 18 ai 79 anni, che hanno diritto al vaccino anti-covid per primi, in base al loro profilo clinico. Si tratta di un vero e proprio calcolo matematico per mettere a tacere il dibattito riguardante proprio il vaccino: escludendo il personale sanitario, gli ultra ottantenni e le persone ad alto rischio, chi ha la priorità?
L’algoritmo risolve il problema. La Direzione generale welfare della Lombardia lo ha già adottato, prima regione italiana, e il sistema è entrato a far parte dei criteri di priorità del “Piano regionale vaccini per la prevenzione delle infezioni da Sars-CoV2”. L’indice di fragilità è stato calcolato dai ricercatori incrociando le informazioni della Banca dati assistiti (visite mediche, specialistiche, analisi diagnostiche, terapie) che tutte le Regioni hanno, con i flussi di sorveglianza dei tamponi, dei ricoveri e dei decessi per Covid sia durante la prima ondata dell’epidemia che nella seconda. All’Ansa, i ricercatori spiegano che: “L’applicazione di questo sistema consente di evitare centinaia di intubazioni e decessi. Se l’algoritmo verrà recepito dalle Regioni e a livello nazionale potrebbe essere una rivoluzione nell’individuazione dei cittadini che hanno la priorità assoluta al vaccino, a prescindere dalla loro età.”
Come lavora l’algoritmo
Per il lavoro sono stati usati i dati di cinque regioni: Lombardia, Valle d’Aosta, Marche, Puglia e Sicilia, per un totale di circa 16 milioni di persone, un quarto della popolazione italiana. L’algoritmo, proposto da Gianni Corrao, professore di Statistica medica di Milano Bicocca, e sviluppato dal suo team, ha identificato le 23 condizioni patologiche che, oltre all’età e al genere, sono risultate indicative del rischio clinico. Tra le malattie che hanno inciso causando ricoveri e decessi per Covid, anche alcune che non fanno parte della lista con cui il Ministero della Salute ha individuato i cosiddetti fragili: disturbi mentali (per ragioni comportamentali e trattamenti farmaceutici), malattie che prevedono l’uso di farmaci per il dolore cronico (oppioidi), malattie neurologiche come epilessia e Parkinson, patologie che richiedono trattamenti prolungati con corticosteroidi come l’artrite reumatoide e il lupus, le anemie, la gotta.
Leggi anche: Covid, le Università italiane tra le prime 5 al mondo per la ricerca
Delle 23 malattie che pesano sull’evoluzione negativa dell’infezione da Covid fanno ovviamente parte il diabete, le patologie vascolari, respiratorie, la cirrosi epatica, le cronicita’ del rene. In sostanza, questo algoritmo attribuisce a ogni cittadino il grado di vulnerabilità al Covid. Se il Ministero e le Regioni decideranno di utilizzare il sistema, potrebbero servirsene direttamente le Asl e i medici di medicina generale per l’individuazione dei pazienti che hanno diritto a essere vaccinati con priorità.