Dopo la prima serata del Festival di Sanremo, ecco un’analisi dei temi trattati dagli artisti che si sono esibiti sul palco dell’Ariston.
Il “Festival della ripartenza” ha finalmente avuto inizio. La sera del 2 marzo si sono esibiti i primi cantanti in gara, con i quali abbiamo avuto un primo assaggio della musica che ci accompagnerà lungo tutto quest’anno. Tra chi parla d’amore e chi cerca di ritrovarsi tra le note di un brano, le tematiche affrontate dagli artisti sul palco dell’Ariston sono le più svariate: scopriamole insieme!
Arisa apre le danze con “Potevi fare di più”. Il testo, scritto da Gigi D’Alessio, racconta la storia di una donna che cerca di liberarsi da una relazione tossica e che alla fine trova il coraggio di farlo nonostante il dolore che ne deriva. Anche Aiello parla d’amore, anche lui con sofferenza: “Mi sono perso nel silenzio delle mie paure”, recita un verso del suo brano, “Ora”. Ad esplorare la bellezza di questo sentimento universale ci pensano i Coma_Cose, coppia anche nella vita, con “Fiamme negli occhi”, un brano che esorta a restare insieme nonostante gli ostacoli e che ci regale forse una delle immagini più belle di questo festival: “l’inverno è soltanto un’estate che non ti ha conosciuto”.
L’ultimo ad esibirsi tra i Big è Fasma con il brano “Parlami”. Anche in questo caso si parla ancora di relazioni ma sotto una luce diversa. Il focus, infatti, è sulla centralità del dialogo e del confronto come elementi indispensabili per comunicare, liberarsi e comprendersi:
“Vorrei darti la mia forza per vederti parlare
Non di ciò che ti succede ma parlare di te
Anche un granello di sabbia che si è perso nel mare
può tornare roccia come puoi farlo te”.
“Se fosse un’orchestra a parlare per noi
Sarebbe più facile cantarsi un addio
Diventare adulti sarebbe un crescendo
Di violini e guai”
Sono Colapesce e Dimartino a rompere l’atmosfera romantica con un brano che celebra la potenza della musica: democratica e universale, ha origine dall’artista ma appartiene a tutti. È lei che molto spesso a parlare per noi e a rappresentare un’ancora di salvezza alla quale aggrapparsi per non cadere nel buco nero della nostra negatività. Una negatività che purtroppo ha pervaso le nostre vite da un anno a questa parte.
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“Baby ti ho cercata in ogni dove
Nelle corde di gente che non conosco
Ma in fondo bastava guardarsi dentro più che attorno
Sei sempre stata in me e non me ne rendevo conto”
“Voce” è la canzone di cui avevamo bisogno: giovane e profonda al tempo stesso, esattamente come la sua autrice. Madame, l’enfant prodige della musica italiana, racconta un viaggio alla ricerca della propria voce, simbolo della propria identità. Complesso e potente, il brano si è già aggiudicato a buon diritto il Premio Lunezia. Possiamo certamente affermare che Madame, nonostante la sua età, ha dominato magistralmente il palco dell’Ariston e ci ha regalato un’esibizione emozionante che faremo fatica a rivivere nei prossimi giorni di festival.
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