Un team di ricerca tutto europeo ha sviluppato e sperimentato con successo un prodotto che riduce la fibrosi del cuore: si tratta dell’idrogel. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine.
I ricercatori del CÚRAM, il Centro di ricerca SFI per i dispositivi medici con sede presso l’Università nazionale irlandese di Galway, e BIOFORGE Lab, presso l’Università di Valladolid in Spagna, hanno sviluppato un idrogel iniettabile che potrebbe aiutare a riparare e prevenire ulteriori danni al muscolo cardiaco dopo il verificarsi di un infarto. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, ed è il prodotto di un team di ricerca tutto europeo.
Lo studio
L’infarto miocardico (o malattia cardiaca) è una delle principali cause di morte, dato che i danni provocati al tessuto cardiaco sono irreversibili. La rigenerazione del tessuto cardiaco avviene infatti soltanto in minima parte – tanto che il cuore, in parole povere, non riesce a ripararsi da solo. Con questo progetto, però, è stato sviluppato e sperimentato l’idrogel, “una sostanza base di elastina derivata da un biomateriale presente in natura nel corpo umano” – ha spiegato il professor Abhay Pandit, direttore scientifico del CÚRAM presso l’Università nazionale irlandese di Galway e capo del progetto.
“L’idrogel è stato sviluppato per imitare l’ambiente intorno al cuore a seguito di un infarto e quindi personalizzato per avere la capacità di proteggere e promuovere la rigenerazione del tessuto cardiaco“, ha poi sottolineato Pandit.
L’iniezione dell’idrogel
Il team di ricerca internazionale, che comprende ricercatori provenienti da Irlanda, Spagna, Svezia, Francia e Italia, è stato in grado di dimostrare che se il loro idrogel viene iniettato nel muscolo cardiaco subito dopo un infarto, era in grado di provocare una minore fibrosi (cicatrizzazione del tessuto cardiaco), con un aumento della rigenerazione di vasi sanguigni nell’area interessata.
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Lo studio si è svolto in fase preclinica, e i risultati ottenuti mostrano la sua efficacia nel rimodellare il tessuto del cuore a seguito di un infarto. I ricercatori hanno inoltre potuto osservare l’aumento della conservazione e della sopravvivenza, nella zona interessata all’iniezione dell’idrogel, dei cardiomiociti – ovvero quel tipo di cellule che consentono al cuore di battere.
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“Questo progetto dimostra l’efficacia di un sistema unico di biomateriali in grado di indurre un effetto curativo positivo sul tessuto cardiaco a seguito di un evento di infarto. I benefici funzionali ottenuti dalla puntuale iniezione dell’idrogel supportano ed evidenziano il potenziale utilizzo di questo trattamento in fase clinica. Il prossimo passo sarà sviluppare un prototipo per un sistema di consegna dell’idrogel”, ha spiegato il professor Abhay Pandit.