Grande agitazione nel Regno Unito per il protrarsi del ricovero del Principe Filippo: ma perché si è reso necessario trasferirlo in un altro ospedale?
Il marito della regina Elisabetta II è entrato all’ospedale King Edward VII di Londra il 16 febbraio scorso: il suo ricovero più lungo in assoluto. Il medico reale lo aveva consigliato quale “misura precauzionale” a causa di una non meglio precisata “infezione” che però non avrebbe avuto nulla a che fare con il Covid: il Duca d’Edimburgo ha già ricevuto il vaccino insieme alla moglie all’inizio di gennaio.
I primi comunicati di Buckingham Palace sono stati in effetti piuttosto scarni e orientati più che altro a tranquillizzare i sudditi britannici in questo periodo particolarmente pesante. Il ricovero del principe appariva una semplice formalità da portare a termine nel giro di qualche giorno invece l’ospedalizzazione presso il King Edward VII è continuata. Nel frattempo il principe ha ricevuto la visita del figlio Carlo che all’uscita dall’ospedale è apparso provato e commosso, quasi con le lacrime agli occhi e ha fatto temere il peggio per la salute del padre.
Il principe William e il principe Edoardo hanno cercato invece di tranquillizzare i sudditi quando un nuovo comunicato ha reso noto, alla fine della settimana scorsa, che il ricovero sarebbe andato avanti per un’altra settimana ancora. Entrambi hanno detto che il Duca d’Edimburgo, rispondeva bene alle terapie, che i medici lo stavano tenendo d’occhio, che Filippo era un po’ frustrato per l’immobilismo causato dal ricovero. Notizie che apparivano tranquillizzanti fino a ieri. Oggi la famiglia è in preghiera per le condizioni di salute del principe.
Nella mattinata di lunedì 1° marzo, infatti, il principe Filippo ha raggiunto in ambulanza il St. Bartholomew Hospital. “Il Duca d’Edimburgo è stato trasferito oggi dall’ospedale King Edward VII all’ospedale St. Bartholomew – recita l’ultimo bollettino medico di Buckingham Palace – Qui i medici continueranno a curarlo per un’infezione oltre a sottoporlo a controlli e osservazione per un problema cardiaco preesistente. Il Duca rimane cosciente e in buona salute e risponde alle terapie ma è previsto che resti in ospedale almeno fino alla fine della settimana”.
Sono infatti queste condizioni cardiache preesistenti la causa del trasferimento del principe. Il St. Bartholomew è un un ospedale cardiologico all’avanguardia, il più grande d’Europa, dunque di rilevanza internazionale, specializzato sia nel trattamento di patologie cardiache sia nelle terapie anti-cancro. C’è già chi ha messo in relazione l’infezione con i problemi cardiaci e alcuni medici britannici hanno ipotizzato che, se si trattasse di un’infezione al cuore, al principe verrebbero somministrati antibiotici e il suo ricovero effettivo potrebbe durare dalle quattro alle sei settimane.
In realtà, secondo il cardiologo Aseem Malhotra, intervistato dal Mirror, è più probabile che “l’infezione sia altrove, forse nel tratto urinario, forse al torace. Questa infezione potrebbe aver affaticato il cuore” del Duca d’Edimburgo. “Per questo lo hanno trasferito a un centro cardiologico specializzato, per assicurarsi che il cuore funzioni a dovere durante le terapie per l’infezione. Ma si tratta di ipotesi, oltretutto formulate con le poche informazioni a disposizione”.
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