Vaccini, presentato il nuovo piano della Protezione Civile: l’obiettivo è quello di arrivare a 19 milioni di dosi somministrate al mese. Parla il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli: “La nuova ondata ha messo in chiaro disfunzioni e ritardi”.
A presentare il piano vaccinale della Protezione Civile è stato il Corriere della Sera. Un documento, questo, in cui viene previsto il coinvolgimento di 300 mila volontari per l’accelerazione della prossima fase di vaccinazioni che potrebbe scattare da fine marzo 2021. Si parla di diverse migliaia di medici e sanitari aggiuntivi, che potrebbero affiancare quelli già coordinati al momento dalle Regioni, e che dovrebbero coadiuvare l’aumento della somministrazione delle dosi. Lo scopo del nuovo piano, infatti, è quello di moltiplicare per cinque o per sei l’attuale media di vaccinazione, con l’obiettivo di arrivare a oltre 600mila dosi al giorno e a circa 19 milioni di dosi al mese.
Critico il quadro presentato dal Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli durante l’intervista per Il Messaggero. Ribadendo quanto già evidenziato in occasione dell’ultimo Consiglio europeo, Sassoli ha spiegato che l’ultimo sviluppo dell’emergenza sanitaria – condivisa a livello europeo – ha “fatto emergere problemi comuni, segnalato i rischi della terza ondata della pandemia e messo in chiaro disfunzioni e ritardi“.
“Mi sarei aspettato – ha evidenziato Sassoli – di vedere qualche leader raccogliere la vera sfida di questo tempo drammatico e alzare lo sguardo per dire che serve costruire una vera politica europea della salute. Nessuno invece si è detto disponibile a trasferire poteri nazionali all’Unione. Questo coraggio non si è espresso”. E allora, invece di “immaginare chiusure dobbiamo spingere affinché si apra una fase nuova che sarebbe conveniente per la ricerca, la salute, gli investimenti, il rafforzamento del multilateralismo”.
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Non solo: fondamentale per i Paesi Ue è anche accelerare sulla somministrazione del vaccino. Al momento “sono state consegnate 51 milioni di dosi e ne sono state somministrate 29 milioni”, spiega il Presidente, mentre accodandosi alla linea di Draghi sottolinea come le case farmaceutiche vadano “sanzionate duramente se hanno violato i contratti o se hanno commesso frodi. La Ue ha l’obiettivo di vaccinare il 70% degli europei entro la fine dell’estate, il che significa 255 milioni di cittadini”.
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Per il momento, però, è stato vaccinato soltanto il 10% dei cittadini europei, una percentuale pari a 25 milioni. L’industria, che “non ha saputo tenere il passo della scienza”, ha creato “un deficit di produzione” intollerabile in un momento così delicato. Diventa perciò importante agire diversamente: “L’eventuale sospensione temporanea dei diritti di proprietà intellettuale e una deroga all’esclusiva di produzione per i detentori del brevetto, non possono essere tabù in epoca di pandemia”, spiega ancora Sassoli, che al Consiglio Ue ha proposto l’introduzione del passaporto vaccinale. Documento, questo, che dovrebbe permettere le riaperture “in modo ordinato”.
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