L’agente Giuseppe Matano è morto a causa del Covid. La rabbia della moglie:«Contagiato sul lavoro, senza protezioni né tampone»
È morto a causa del Covid Giuseppe Matano, 50 anni, agente di polizia penitenziaria. Giuseppe Matano era risultato positivo dopo un cluster scoppiato nel carcere di Caserta. La moglie, Barbara Greco, si è sfogata via social con un post pubblicato da Luca, figlio di Giuseppe, a nome della madre.
«Voglio raccontare a tutti quello che è successo, voglio che tutti sappiano il dramma assurdo che ha colpito la mia famiglia, che ha ucciso Pino e che, si badi bene, non è una casualità. Mio marito da quando è iniziata la pandemia non ha mai fatto tamponi nell’istituto penitenziario presso cui lavora. Non ha mai ricevuto adeguate protezioni dal contagio sul posto di lavoro. Non è stato mai tutelato. Lo Stato lo ha fatto morire…», è scritto nel post.
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Nel post la donna prosegue:«Si parla tanto dei detenuti, ma del personale della polizia penitenziaria chi ne parla? Chi mi spiega come mai nel carcere di Carinola, dove mio marito lavorava, il 6 febbraio 2021 sono risultati positivi contemporaneamente 17 tra agenti e ispettori di Polizia Penitenziaria (di cui uno deceduto 2 giorni dopo, seguito oggi da mio marito), un infermiere ed un operatore sanitario, mentre le centinaia di detenuti sono risultati (a seguito di tamponi effettuati a tappeto) tutti negativi? Come mai l’Amministrazione Penitenziaria si è precipitata a sottoporre a tampone molecolare l’intera popolazione di detenuti del carcere dopo la scoperta di questo cluster tra agenti?».
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La vedova dell’agente chiosa promettendo che non lascerà perdere questa vicenda:«Non avrò pace finchè lo Stato non risponderà alle mie domande e, se come immagino, le risposte non saranno soddisfacenti, non mi fermerò e chiederò giustizia per l’omicidio (perché questo sarebbe) di mio marito».