Vaccino: in Emilia Romagna funziona, -86% tra sanitari, -66% in Rsa

Vaccino Emilia Romagna
In Emilia Romagna la campagna vaccinale tra ospedali e residenze per anziani è un successo (Getty Images)

Molte regioni sono ancora estremamente indietro nella somministrazione del vaccino ma in Emilia Romagna i dati sono confortanti

In attesa che la campagna vaccini decolli definitivamente in tutto il paese, si cerca di tracciare un primo bilancio dei due mesi di campagna vaccinale.

Vaccino, il caso Emilia Romagna

I risultati sono discordanti: in Lombardia la campagna è ancora in forte ritardo. Così come nel Lazio. In Liguria si era parlato di Fase 2 già avviata e dunque di vaccino per tutti i nati prima del 31 dicembre 1965. Ma la realtà è che ci sono ancora moltissimi ultraottuagenari da inserire nella programmazione.

Per contro i dati che arrivano dall’Emilia Romagna sono confortanti.

Dal 20 dicembre al 21 febbraio i casi di positività tra gli operatori sanitari sono passati da 720 a 100 (-86%) mentre le persone assistite nelle strutture socio-sanitarie che hanno contratto il virus sono passate da 2.353 a 782 (-66%).

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Dati confortanti

Si tratta di un dato particolarmente significativo visto che al contrario i dati che riguardano il resto della popolazione non sono assolutamente in flessione, anzi… I vaccini hanno riguardato la cosiddetta popolazione a rischio: il personale medico e paramedico, gli anziani delle case di riposo nelle quali la mortalità era stata tragica durante la prima fase del Covid.

In totale sono più di 90mila gli uomini e le donne del mondo della sanità ad avere ricevuto entrambe le dosi di vaccino: immunizzati il 75% dei medici, il 68% degli infermieri e il 58% degli operatori sanitari. E nelle residenze per anziani sono ormai quasi 20mila gli ospiti che hanno concluso il ciclo vaccinale, con oltre il 90% delle residenze al momento Covid-free.

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Nessuna controindicazione

Il tutto senza conseguenze né effetti collaterali. Il sintomo più frequente è un po’ di indolenzimento dove è stata praticata l’iniezione, a seguire qualche linea di febbre ma per un numero limitatissimo di pazienti.

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