Nuova scoperta a Pompei, rinvenuto carro da cerimonia con simboli erotici

Trovato a Pompei un carro da cerimonia mai visto in Italia, durante gli scavi nella villa di Civita Giuliana

Pompei carro-Meteoweek.com

Nuova scoperta a Pompei, dove è emerso dagli scavi della villa suburbana di Civita Giuliana un meraviglioso carro da parata a quattro ruote forse utilizzato per il culto di Cerere e Venere oppure per un’aristocratica cerimonia nuziale. «A Pompei sono stati ritrovati in passato veicoli per il trasporto, come quello della casa del Menandro, o i due carri rinvenuti a Villa Arianna, ma niente di simile al carro di Civita Giuliana», commenta Massimo Osanna, direttore generale dei Musei del Mic, «per l’Italia un unicum».

Si tratta di un esemplare rarissimo, trovato integro per miracolo (dopo i crolli dell’eruzione e la mano di tombaroli senza scrupoli) nel porticato antistante la stalla in cui, nel 2018, gli archeologi avevano individuato i resti di tre cavalli. Di grande eleganza, raffinato nei decori con simboli erotici lavorati a rilievo in stagno e bronzo. Le ruote sono collegate tra loro da un sistema meccanico e sul cassone c’era una seduta con braccioli e schienale di metallo, per una o due persone.

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Il ministro della cultura Dario Franceschini si è detto molto soddisfatto di questa scoperta «di grande valore scientifico». Massimo Osanna, spiega che un carro così «in Italia non si era mai visto. Il confronto si può fare unicamente con una serie di carri ritrovati quindici anni fa in una tomba della Tracia, nella Grecia settentrionale al confine con la Bulgaria». Potrebbe trattarsi di un Pilentum (pilenta), carri che potevano essere dipinti in azzurro o rosso, come il carro ritrovato e che erano essenzialmente riservati alle classi più abbienti. Queste li utilizzavano per culti religiosi o per le cerimonie nuziali.

Si infittisce il mistero sulla villa in cui è stato ritrovato il carro, da cui sono emersi anche molti altri reperti di rilievo. Osanna spiega che si tratta di «una villa molto grande e particolarmente preziosa per le indagini storiche, perché a differenza di tante altre che erano state svuotate dalle ristrutturazioni seguite al terremoto del 62 d. C., nei giorni dell’eruzione era ancora abitata». La domanda che gli archeologici si pongono è: chi erano realmente i ricchi proprietari di questa tenuta e a cosa serviva questo carro elegante e raffinato come un gioiello? «Sulla cenere indurita rimossa da uno dei due sedili abbiamo trovato impronte di spighe di grano», spiega Osanna. Questo particolare, potrebbe indurre a pensare al culto di Cerere, a Pompei onorata assieme a Venere, e dunque «alla presenza nella villa di una sacerdotessa di questi culti».

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Oppure, secondo Osanna,«le spighe sul sedile potrebbero essere l’indizio di un matrimonio celebrato da poco o che era pronto per essere celebrato». A detta di Osanna, «visto che le fonti antiche alludono all’uso del pilentum da parte di sacerdotesse e signore, non si esclude che potesse trattarsi di un carro usato per condurre la sposa nel nuovo focolare domestico». 

«Il ritrovamento del meraviglioso carro di Pompei è una scoperta di grande importanza scientifica, ma è anche un successo importantissimo nella lotta al traffico di opere d’arte, frutto della collaborazione con la Procura di Torre Annunziata e del lavoro dei carabinieri dei beni culturali», spiega il ministro Franceschini, che fa anche un annuncio: «Proprio il tema del contrasto ai traffici di beni culturali sarà al centro del prossimo G20 cultura che si terrà a Roma».

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