Ancora un caso di molestie continuate che finisce davanti ai giudici con una condanna per un 40enne aggressivo
Perseguitava la sua ex con telefonate, appostandosi sotto la sua abitazione e aspettandola vicino al suo posto di lavoro. Dopo diversi mesi di denunce i giudici hanno condannato un quarantenne originario della provincia di Chieti vietandogli qualsiasi contatto diretto o virtuale con la donna.
Stalker condannato
Un vero e proprio incubo per una donna di Pescara che era perseguitata con ogni mezzo, a qualsiasi ora del giorno e della notte dal suo ex. Che arrivava ad appostarsi sotto casa, vicino al suo luogo di lavoro, scrivendole un’infinità di messaggi. Telefonandole fino a ottanta volte al giorno.
Quella sullo stalking, la molestia costante e continuata, è una legge relativamente giovane in Italia. Il nostro paese si è adeguato alle norme internazionali solo dopo molto tempo quando i casi erano stati davvero molto numerosi e chiedevano una precisa presa di posizione al legislatore.
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Divieto di incontro
Negli ultimi anni le condanne si sono fatte sempre più dure: ma quella più applicata in assoluto è il divieto assoluto di comunicare con la propria vittima. L’indagine è stata condotta dalla Procura della Repubblica di Pescara. L’accusa è quella di atti persecutori. La sua vittima era la sua ex, una donna con cui aveva avuto una relazione sentimentale che si era conclusa nei mesi scorsi. Un rapporto finito nel modo peggiore, perché l’uomo ha cominciato a perseguitare la sua ex in tutti i modi possibili. Telefonate, mail, messaggini, appostamenti, chiamate a qualsiasi ora: con un tono a volte pietoso ma più spesso minaccioso.
Ora dovrà stare lontano dalla donna, in caso contrario rischierà il carcere.