Omicidio Khashoggi, accuse per il principe saudita Bin Salman

Proseguono le indagini sulla morte di Jamal Khashoggi, il giornalista dissidente potrebbe essere stato ucciso da emissari del governo

Jamal Kashoggi, il giornalista ucciso nell’ambasciata saudita di Istanbul nel 2018 (Getty Images)

Diventa sempre di più un intrigo internazionale il caso del giornalista Jamal Kashoggi, il giornalista dissidente ucciso e smembrato nel 2018.

Khashoggi omicidio di stato

Secondo un rapporto dei servizi segreti statunitensi sull’uccisione del giornalista, sarebbero coinvolte almeno 21 persone, quasi tutte vicine ad altissimo livello con i più alti dignitari sauditi. Tra i quali nientemeno che il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman.

Il rapporto americano dettaglia senza mezzi termini Mohammad Bin Salman come responsabile della morte di Jamal Khashoggi in quanto “il principe ereditario saudita controlla il processo decisionale nel Regno”.

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Ucciso dai paramilitari

Secondo gli 007 Usa, il principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman avrebbe approvato un’operazione paramilitare a Istanbul per catturare o uccidere il giornalista saudita che stava conducendo un’inchiesta per conto del quotidiano americano Washington Post.

Il delitto di Kashoggi è ancora oggetto di indagini. Una squadra di militari aggredirono l’uomo all’interno del consolato saudita, quando Kashoggi era andato a ritirare un documento. A breve si sarebbe dovuto sposare. La fidanzata lo attendeva all’esterno dell’ambasciata.

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Una cerimonia di commemorazione per il giornalista saudita assassinato (Getty Images)

Indaga il Washington Post

Stando a quanto si apprende da fonti dell’amministrazione Biden, il documento era stato mantenuto segreto da Trump e dai suoi dirigenti dei servizi segreti per mantenere buoni rapporti con Riad visti i rapporti tesissimi con l’Iran.

La questione ormai è pubblica. Se ne è occupato persino Bob Woodward, il leggendario reporter del Watergate, l’uomo che ha vinto il Pulitzer e che ha ispirato il kolossal “Tutti gli uomini del presidente”.

Non è escluso che gli USA possano varare sanzioni di vario genere nei confronti dell’Arabia Saudita. Sotto indagine ci sono 76 alti funzionari sauditi, soprattutto militari. Tra questi il generale Ahmed al-Asiri, ex vice responsabile dei servizi di intelligence di Riad. L’intenzione di Biden è quella di rimodulare i rapporti con Riad escludendo il principe ereditario e privilegiando il monarca regnante, l’ormai 85enne re Salman.

Stefano Benzi

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