I malumori interni e lo scossone che ha sconvolto il Movimento 5 Stelle dalla caduta di Conte, continuano. Sempre di più le frustrazioni degli elettori e dei grillini. In una frase tutta la delusione del Movimento: “15 anni per essere come Berlusconi”. Le dichiarazioni di Di Maio sul M5S mettono in chiaro una verità molto amara.
La scelta di prendere parte al governo Draghi, il banchiere europeista, e sedere al fianco di Berlusconi, nemico storico e motivo della nascita del movimento, ha segnato un punto di non ritorno. Non una scelta discordante ma un cambio di prospettiva e tradimento dei valori del Movimento su cui non i fedeli non riescono a passarci sopra.
Dopo i vari addii, un amaro addio anche quello di Dessì che scrive sui social “Questa non è più casa mia”. E dietro l’angolo vi è anche quello dell’ex ministro dello sport Spadafora e di Carelli che però smentiscono. Un commento molto deluso arriva da Max Bugani. Una delle colonne storiche del Movimento e capo dello staff della Raggi, commenta l’intervista un’ intervista di Di Maio in cui descrive il M5S “moderato e liberale”: “15 anni di battaglie per diventare una costola di Berlusconi? Un trionfo. Gianroberto Casaleggio in piazza ci fece scandire il nome di Berlinguer, non quello di Luigi De Mita.” Nell’intervista Di Maio apriva le porte del Movimento a Giuseppe Conte con questi stessi aggettivi con cui si descrive il partito berlusconiano. Con ironia Bugani posta il titolo dell’intervista e la descrizione di Wikipedia di Forza Italia.
Il ministro della Farnesina, nell’intervista citata da Bugani, chiama Conte a guidare il M5S ora che l’evoluzione è completata. “Il M5S è cresciuto e maturato, questo governo rappresenta il punto di arrivo di un’evoluzione in cui i 5 stelle mantengono i propri valori, ma scelgono di essere finalmente e completamente una forza moderata, liberale, attenta alle imprese, ai diritti e che incentra la sua missione sull’ecologia. Questa evoluzione si può completare con l’ingresso di Conte.
Di Maio chiama Conte a salvare le sorti del M5S
L‘ex premier che ha rappresentato questi valori, metta la parola fine alle nostre ambiguità e ai nostri bizantinismi.” Una chiara volontà di mettere a tacere tutti i dissidi interni che però fanno capo ai vecchi valori fondatori del Movimento. Ma Di Maio vuole una svolta e un rinnovamento, quasi a voler riscriverne il manifesto e cancellare il passato pentastellato. “Nel 2017 avevo un obiettivo: portare i 5 stelle fuori dalle ambiguità. Sono stato il primo a dire che non dovevamo più parlare di uscita dall’euro. Il Movimento è ora su una linea moderata, atlantista, saldamente all’interno dell’Ue.
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Le critiche e i lamenti dei grillini non si fanno attendere e continuano gli addii e le polemiche. Tra addii e tradimenti il M5S è in pieno delirio e sembra non trovare la retta via. Delusioni sulla “gestione disastrosa” preannunciano un'”evaporazione più che una scissione”. Per Di Maio l’eccesso di potere d’assemblea finisce per far scivolare nel caos, dove oggi si trova il M5s. L’unica via di salvezza per il Movimento è Giuseppe Conte, perchè “quando c’è una personalità forte, questo forgia in qualche modo una forza politica”.
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Non è stato Conte ad aderire ai valori del M5S, quindi, ma viceversa. L’ex premier incarna quei valori che oggi il M5s sta abbracciando, come spiega il ministro degli Esteri. Oramai il volto storico del M5S non guarda ai terremoti interni e alle scissioni, ai dissidenti e agli espulsi, ma guarda al futuro con ottimismo come se fosse un altro partito. “Il Movimento non è più quello dell’inizio, lo possiamo dire, perchè giustamente si evolve, si cambia.” Un’ammissione che non rende felici molti che criticano questa evoluzione per aver preso una direzione sbagliata, ovvero quella del partito contro cui sono nati, Forza Italia.