Rossano Sasso e Stefania Pucciarelli, gli “impresentabili” sono ora sottosegretari

Nella squadra dei sottosegretari del Governo Draghi ci sono anche Rossano Sasso e Stefania Pucciarelli, per molti impresentabili.

Ha fatto contenti più o meno tutti, o comunque ci ha provato. Dopo una partita difficile, durante la quale non sono mancati scontri e indecisioni, alla fine sono stati nominati i sottosegretari di Mario Draghi, che completano ufficialmente il nuovo “cast di Palazzo Chigi”. 39 sono i sottosegretari nominati, 19 donne e 20 uomini. Di questi 6 sono i viceministri: Teresa Bellanova e Alessandro Morelli alle Infrastrutture e Trasporti, Marina Sereni agli Esteri, Laura Castelli all’Economia, Gilberto Pichetto Fratin e Alessandra Todde allo Sviluppo economico. Due nomi, però, non sono passati inosservati, quelli di Rossano Sasso e Stefania Pucciarelli.

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“Un altro passo avanti per ristabilire la legalità”, scrisse la Pucciarelli pubblicando la foto di una ruspa che distruggeva un campo nomadi a Castelnuovo MagraErano i tempi del Conte 1 e la donna era Presidente della Commissione diritti umani. Anche i suoi movimenti sui social non passarono inosservati, come un like lasciato al commento di un utente su Facebook con allusioni ai “forni per i migranti“. E non passò neanche inosservato quando si definì l’unica italiana in un vagone pieno di stranieri, tutti di colore e tutti sprovvisti di biglietto.

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Sasso è diventato noto per un fotoritocco di un cartello mentre sfilava ad un corteo Leghista. La scritta era “Prima il Nord”; peccato che Sasso era barese. Nel 2018 organizzò un flash mob tra i lidi di Castellaneta Marina, in provincia di Taranto, dopo l’arresto di un migrante marocchino di 31 anni, accusato di aver violentato una 17enne. Sasso definì l’uomo un “bastardo irregolare sul nostro territorio”. Il soggetto in questione era Mohamed Chajar, che però non aveva commesso alcuna violenza nei confronti della 17enne e venne assolto con formula piena, aderendo alla richiesta del pubblico ministero. Nel corso del processo erano infatti emerse contraddizioni nelle dichiarazioni della minorenne e del suo fidanzato.

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