Sono 39 i sottosegretari del nuovo Esecutivo, di cui 6 viceministri: 19 donne e 20 uomini. Mario Draghi sembra non aver scontentato nessuno.
Ha fatto contenti più o meno tutti, o comunque ci ha provato. Dopo una partita difficile, durante la quale non sono mancati scontri e indecisioni, alla fine sono stati nominati i sottosegretari di Mario Draghi, che completano ufficialmente il nuovo “cast di Palazzo Chigi”. 39 sono i sottosegretari nominati, 19 donne e 20 uomini. Di questi 6 sono i viceministri: Teresa Bellanova e Alessandro Morelli alle Infrastrutture e Trasporti; Marina Sereni agli Esteri; Laura Castelli all’Economia; Gilberto Pichetto Fratin e Alessandra Todde allo Sviluppo economico. La delega ai servizi segreti è invece affidata a Franco Gabrielli, mentre sarà successivamente assegnato il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega allo sport.
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Facendo un rapido conteggio, alla fine la partita si è chiusa in modo da non scontentare nessuno, o quasi: 11 al Movimento 5 stelle; 9 alla Lega; 6 al Pd e a Forza Italia; 2 a Italia Viva; 1 a LeU. Mario Draghi, del resto, non avrebbe potuto fare altrimenti. La necessità era quella di mettere d’accordo voci discordanti cercando di mantenere un equilibrio e una stabilità tra le parti. Certo, non sono mancati gli scontri tanto che il cdm è stato anche sospeso, soprattutto in seguito alle titubanze del ministro della Difesa Lorenzo Guerini. L’intenzione era quella di assegnargli un solo sottosegretario, ma la formula, alla luce del lavoro che spetta al ministero, non è tecnicamente sostenibile.
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Una delle questioni da risolvere era rappresentata, tra l’altro, proprio dal numero dei posti dei Cinque Stelle. Al Movimento ne spettavano 11 o 12, e alla fine così è stato. Non sono mancate, però, le tensioni ad iniziare da un nuovo addio, quello di Emanuele Dessì. “Forse un giorno ci ritroveremo in qualche battaglia insieme, lo spero, oggi però devo andare via. Questa non è più casa mia. Esco dal Movimento 5 stelle con un enorme tristezza nel cuore ma anche con tanta rabbia. Nei prossimi giorni ci sarà modo per parlare e per vederci con chiunque abbia voglia di confrontarsi e di continuare a lottare”, ha detto Dessì.
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