Ieri Draghi ha annunciato la squadra dei sottosegretari dei ministeri, passaggio fondamentale per completare il governo. Su 39 tra sottosegretari e viceministri 19 sono donne, l’errore della disparità tra i ministri viene rimediata. Ma chi sono i 39 sottosegretari del governo Draghi?
La squadra di governo di Mario Draghi è finalmente al completo e può insediarsi. Sono 39 tra sottosegretari e viceministri di cui (quasi) la metà donne. Non senza difficoltà Draghi è riuscito a portare a termine questa nomina. Vi sono state pressioni riguardo alcune nomine tanto che si è pensato di rimandare il Consiglio. La situazione non è facile con una maggioranza così di larghe intese che cerca di mantenere gli equilibri. Dopo una breve sospensione del Cdm, con molte turbolenze sui nomi e sui veti di qualche richiesta, si è giunti al completamento.
Alla fine la squadra definitiva prevede 11 sottosegretari per il Movimento 5 stelle, 9 per la Lega, 6 per Forza Italia e per Pd, 2 per Italia Viva, anche 1 per Leu, 1 del centro democratico e un altro di +Europa. La delega ai Servizi Segreti va al capo della Polizia, Franco Gabrielli. Come già confermato, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è un tecnico Roberto Garofoli. Battaglia difficile sui nomi del M5S tra i sospesi e gli uscenti e la riduzione dei posti a sedere, i grillini ne escono comunque vittoriosi. 6 conferme per i pentastellati più 5 nuove entrate.
Molti ritorni anche nella Lega come Durigon e Centinaio, una novità però con Molteni, cofirmatario dei decreti sicurezza che torna agli Interni a sostegno della Lamorgese, con non pochi malumori dalla parte opposta. Tra i sei sottosegretari del Pd 5 sono donne, la promessa di Nicola Zingaretti di rimediare la scelta dei ministri, tutti uomini è stata mantenuta. Tornano Scalfarotto e Bellanova i renziani di Italia Viva artefici con le loro dimissioni della caduta del Conte bis, scelta non piaciuta a tutti. Uno scontro forte si è avuto sull’editoria prima nominato Mulè poi dirottato sulla difesa e nominato Moles. In ogni caso festeggia Berlusconi.
Tra turbolenze e conferme, la squadra equilibrata tra le forze di maggioranza dei sottosegretari
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Ai rapporti con il Parlamento un tandem femminile Fi-Pd; al Sud una donna grillina mentre al ministero della transizione digitale va una dem, con sorpresa dei pentastellati. Partito Democratico anche per affari europei mentre all’informazione e editoria un forzista. Al ministero degli Esteri guidato da Di Maio, una viceministro dem e la conferma del sottosegretario 5S insieme ad un sottosegretario di +Europa. Con molta sorpresa a sostenere la ministra Lamorgese agli Interni, un sottosegretario leghista insieme ad altri due sottosegretari di Italia Viva e M5S.
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Alla Giustizia della costituzionalista Cartabia una sottosegretaria del M5S e uno di Forza Italia. Alla difesa guidato dal dem Guerini, un sottosegretario forzista e una leghista. Ad affiancare Franco all’economica come viceministro una grillina e tre sottosegretari militanti nella Lega, Leu e Pd. Allo Sviluppo economico del leghista Giorgetti due viceministri Fi e M5S e una sottosegretaria Pd. Le Politiche agricole del grillino Patuanelli vedono come sottosegretari un forzista e un leghista. Alla Transizione ecologica torna il tandem M5S-Lega del Conte I. Al Mit, ministero infrastrutture e trasporti guidato da un tecnico la viceministra Bellanova (IV), insieme a Lega e M5S. Il ministero del Lavoro di Orlando (PD) sarà sostenuto da sottosegretarie gialloverdi (M5s e Lega) così come all’istruzione del tecnico Bianchi. I Beni culturali contrappongono il dem Franceschini ad una sottosegretaria leghista. Ad affiancare Speranza alla Sanità torna Sileri del M5S insieme ad un tecnico.