Il gip di Milano Tommaso Perna ha respinto l’istanza di scarcerazione e di domiciliari in una clinica per disintossicarsi presentata dalla difesa di Alberto Genovese, l’imprenditore del web in carcere da novembre per aver stordito con droghe e stuprato una 18enne.
No dal giudice anche ad una perizia che avrebbe dovuto valutare la compatibilità col carcere dell’ex ‘mago’ delle start up digitali. Dagli atti del servizio psicologico di San Vittore è emerso che Genovese non ha patologie, nemmeno legate all’uso di cocaina.
‘Ogni tanto ho sensi di colpa’
“Ogni tanto mi vengono dei momenti di senso di colpa per cui prendo in considerazione di essere meno un animale”. Questo quello che scriveva Alberto Genovese, che oggi ha ricevuto un’altra ordinanza d’arresto per violenza sessuale e cessione di droga, in una chat con un amico nell’aprile 2020. “Attraverso l’esame della chat – quanto scrive il gip Perna – si comprende quale sia l’intimo convincimento di Genovese rispetto al sesso ed alle donne, dimostrando egli indubbiamente un preoccupante maschilismo ed un carattere prevaricatore, connotato da totale mancanza di rispetto verso il genere femminile”.
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La nuova ordinanza arresto
Una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per violenza sessuale e cessione di droga è stata notificata a Genovese. Nell’ordinanza, firmata dal gip Tommaso Perna sulle indagini della Squadra mobile, dell’aggiunto Letizia Mannella e del pm Rosaria Stagnaro, viene contestata a Genovese una presunta violenza di luglio a Ibiza. Respinta la richiesta d’arresto per tentati abusi sulla stessa giovane e per 6 episodi su due ragazze che hanno rinunciato all’anonimato sui media.