Dilagano le varianti del Covid e scatta un nuovo allarme per la scuola. Istituti chiusi e vaccinazioni al via (e a rilento) in alcune zone. La situazione regione per regione
Varianti Covid, torna la preoccupazione per la scuola. Per la prima volta, infatti, l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità di venerdì scorso ha indicato come la fascia d’età 8-19 anni sia in questo momento quella con più contagi. A preoccupare è soprattutto l’incidenza delle varianti tra gli adolescenti e, dunque, tra la popolazione scolastica. È il caso ad esempio dell’istituto comprensivo Sinopoli di via Mascagni a Roma. Dopo i casi di variante inglese, è stata registrata anche la presenza di quella brasiliana (che finora era solo in Umbria) con due insegnanti e sei studenti positivi. Settimana prossima, scrive il quotidiano La Repubblica, 1.500 persone – tra studenti, docenti e personale amministrativo – si sottoporranno a un controllo epidemiologico.
La situazione regione per regione
Oltre al Sinopoli, chiuse anche tutte le scuole in zona Carpineto su ordinanza del governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Il quale ha anche dichiarato zona rossa le aree di Carpineto e Colleferro. Il sindaco di Anagni ha invece vietato agli studenti provenienti da quei paesi l’ingresso negli istituti scolastici del suo comune. 19 casi, di cui due di variante britannica, anche in una primaria di Fiumicino. Zona rossa poi a Cecina, nel Livornese, dopo dieci contagi nella scuola primaria Marconi. Parla invece di un “incremento significativo” dei contagi di Covid a Bologna l’assessore alla Sanità dell’Emilia-Romagna Raffaele Donini.
La situazione più allarmante resta però quella lombarda. A Brescia, in sette comuni della Bergamasca e in uno del Cremonese le autorità hanno chiuso gli istituti scolastici ed è scattata la zona arancione rafforzata. Nella settimana dal 15 al 21 febbraio, le scuole hanno segnalato all’Ats di Milano 547 tamponi positivi: 409 studenti e 138 operatori scolastici. Di questi, 20 all’asilo nido, 76 alla scuola dell’infanzia, 149 alla primaria, 118 alle medie e 184 alle superiori. Sono infine 6.106 le persone in isolamento.
In Veneto, a Soligo di Treviso, sono state fermate le dieci classi di una scuola elementare. Un caso di variante inglese si registra poi a La Maddalena, in provincia di Sassari, su una bambina. Ancona e 19 comuni della provincia sono entrati in zona arancione per i focolai nelle classi. Per quanto riguarda la Puglia, il Tar ha sospeso l’ordinanza regionale “studenti tutti a casa”. I giudici hanno accolto il ricorso presentato dal Codacons Lecce e da un gruppo di genitori. Quindi, il presidente Michele Emiliano ha firmato una nuova ordinanza che dispone la Dad fino al 14 marzo.
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Covid e scuola, la campagna vaccinale
Intanto, sono partite anche le vaccinazioni al personale scolastico, in particolare con dosi del siero AstraZeneca in Toscana, Lazio e Abruzzo. Aperte le adesioni per under 55 in Piemonte e Puglia; prenotazioni al via per le maestre dell’infanzia in Veneto ed Emilia-Romagna. Marche al via dal 1° marzo e, da settimana prossima, si parte con il personale scolastico calabrese. Le operazioni dureranno 15-20 giorni e le scuole rimarranno chiuse nel frattempo.
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Situazione caotica e campagna che stenta a decollare, infine, per Lombardia e Sicilia, come denunciato da Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola. “Ci sono Asl che non hanno ancora avviato il piano vaccinale che coinvolge il personale scolastico”. In Sicilia, dice Gissi, “c’è una situazione caotica, prodotta da indicazioni contraddittorie che hanno escluso totalmente le istituzioni scolastiche dalla gestione e dall’informazione sul piano vaccinale”.