Antonio Catricalà ha servito lo Stato come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Garante dell’Antitrust. È stato trovato senza vita nella sua abitazione, nel quartiere Parioli a Roma.
Antonio Catricalà è morto. L’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è stato trovato senza vita nella sua abitazione, nel quartiere Parioli a Roma. Si parla già di suicidio alla base del suo decesso. Antonio Catricalà era nato a Catanzaro il 7 febbraio del 1952. Dopo aver conseguito la cattedra di diritto privato all’università di Roma Tor Vergata, ha iniziato la sua carriera a livello istituzionale. Nel 2005 è stato nominato presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Durante questo periodo, durato fino al novembre del 2011, aveva assunto anche la carica di presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, salvo poi rinunciare nove giorni dopo.
La sua carica di presidente dell’Antitrust è durata fino al 16 novembre 2011, quando Mario Monti lo volle con sè per la sua squadra di tecnici al Governo. Catricalà è stato nominato Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con funzioni di segretario del Consiglio dallo stesso premier e dal Presidente della Repubblica, che all’epoca dei fatti era Giorgio Napolitano. Il suo impegno al Governo si rafforzò a partire dal 2 maggio 2013, quando Antonio Catricalà assunse la carica di Viceministro al Ministero dello Sviluppo Economico per il Governo Letta.
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In quel frangente Antonio Catricalà collaborò con il ministro Flavio Zanonato, fino alla cessazione del mandato del premier. In seguito l’ex sottosegretario ha ripreso la sua carriera dal punto di vista giuridico. A settembre del 2014 è stato candidato dal centrodestra per la carica di giudice della Corte costituzionale, per sostituire il giudice Luigi Mazzella. La sua candidatura, sostenuta da Silvio Berlusconi, Gianni Letta e Denis Verdini, fu però frutto di scontri all’interno della coalizione. Catricalà, infatti, fu candidato in ticket con il soggetto portato avanti dal centro-sinistra, ovvero l’ex presidente della Camera Luciano Violante. Entrambi, però, non riuscirono a raggiungere la quota minima per il quorum. E dopo che una parte dei componenti di Forza Italia votarono per Donato Bruno – antagonista interno al centrodestra – Catricalà ritirò la sua candidatura.
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Nel 2014 Antonio Catricalà rinunciò al suo ruolo di Presidente di Sezione del Consiglio di Stato della Repubblica Italiana per tuffarsi in una nuova avventura. Fondò infatti la Law Academy, per poi diventare partner dello Studio Lipani Catricalà & Partners. Un anno dopo è stato nominato presidente dell’OAM – Organismo per la gestione degli Elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi. Nel 2017, invece, Catricalà viene nominato presidente della società ADR – Aeroporti di Roma. Ora, però, arriva la tragica notizia della sua morte. Apparentemente si tratta di suicidio, ma sono già in corso i rilievi.