La morte dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, non è stata un’esecuzione ma ad ucciderli uno scontro a fuoco, nel corso di un tentativo di sequestro terminato tragicamente.
Sono i primi risultati dell’autopsia disposta dalla Procura di Roma e svoltasi oggi presso il Policlinico Gemelli.
Uccisi da quattro colpi
Sono in totale quattro i colpi che hanno causato la loro morte. Le vittime sono state raggiunte da due colpi ciascuno. La Tac ha fatto emergere che i proiettili hanno trapassato i corpi da sinistra a destra. L‘ambasciatore è stato raggiunto da colpi all’addome e l’esame ha individuato sia il foro di entrata che quello di uscita. Non sono stati rinvenuti residui metallici.
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Per quanto riguarda il carabiniere Vittorio Iacovacci è stato colpito nella zona del fianco e, poi, alla base del collo dove è stato individuato un proiettile di un AK47, un Kalasnikov. Il corpo del carabiniere presenta multifratture all’avambraccio sinistro. Questo fa ipotizzare che il proiettile fermatosi al collo abbia colpito prima l’arto fratturato. La Procura ha disposto esami balistici.