Nessuno ha detto che sarebbe stato facile. Una convivenza tra forze politiche così variegate e diverse fra loro e non sarebbe stato facile nemmeno per Mario Draghi. Tenere testa alle diverse teste non è affatto facile, eppure il neo premier sembra proseguire per la sua strada senza troppi sconvolgimenti e poche parole. Salvini e Draghi si trovano su due lunghezze diverse, chi predica le riaperture chi stringe le misure.
Le prime dissonanze arrivano dalla Lega. Matteo Salvini ripete da un po’ di tempo la volontà di riaprire tutto. Per il leader leghista la gente vuole ricominciare a vivere. La sofferenza economica delle attività ha fatto scatenare insurrezioni e ribellioni da parte di ristoranti e bar che infrangono le regole. Seguire l’esempio degli altri paesi, significa farlo in toto, ovvero non solo per quanto riguarda le chiusure e le restrizioni ma anche per il fattore economico. La maggior parte dei lavoratori non ha visto la cassa integrazione e molte aziende hanno dovuto anticiparla ai propri dipendenti per farli sopravvivere. Molte attività chiuse sono ormai costrette alla chiusura definitiva. Molti imprenditori sono in mano agli strozzini e alla malavita perchè le spese non si sono fermate e dallo Stato non è arrivato praticamente nulla.
La volontà delle aziende e attività è quella di riaprire per tornare a lavorare e tirare avanti. La protesta dei ristoranti è legata al fatto che le norme anticovid vigono a pranzo così come a cena e non vedono la motivazione della chiusura in orario serale. Salvini avalla tutte queste considerazioni anche in luce del fatto che molti, non potendo incontrarsi per strada al bar o al ristorante, si assembrano in casa che è molto più pericoloso. Per evitare ciò, perchè le persone esasperate ormai hanno bisogno di vedersi non ce la fanno più a stare in casa, è meglio controllarlo. In un ristorante in cui si rispetta la distanza e le norme igieniche le persone sarebbero più sicure che in un appartamento chiuso.
Salvini e Draghi in dissonanza? I tre ministri del Carroccio sono con il premier
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Oggi Mario Draghi ha emanato il nuovo Decreto che prevede la proroga dello stop agli spostamenti e ulteriori misure restrittive per le zone rosse. La via del lockdown è vicina ma ancora non imboccata, ma sicuramente lontano dal liberi tutti di Salvini che inneggia al ritorno alla vita e alla produzione. Smentito quindi il leader del Carroccio da questo nuovo decreto appoggiato e sottoscritto anche dai suoi tre ministri. Garavaglia, Giorgetti e Stefani sono stati scelti da Draghi proprio perchè molto lontani da questa politica poco prudente di Salvini che oggi si mostra con un atteggiamento diverso. Continua a credere in un ritorno alla vita ma graduale e prudente anzi “con estream cautela e prudenza” come sottolinea inaspettatamente.
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L’orientamento di Draghi è l’esatto opposto di quello di Salvini. Mentre da un lato si predica la liberazione e la riapertura, il presidente del Consiglio va verso una stretta. Mentre Salvini continua a parlare e predicare il liberi tutti per aziende e ristoranti, Draghi è rigido e silenzioso e agisce. Si attendono novità riguardo la possibile riapertura dei ristoranti in zona gialla nei limiti del coprifuoco possano riaprire o meno. Si attende il Cts e la futura decisione di Draghi che per il momento sceglie la via di contenimento, quella più sicura.