Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto recante “ulteriori disposizioni urgenti in materia di spostamenti”, il Dl varato ieri dal Consiglio dei ministri. Cosa prevede il nuovo provvedimento?
Nella giornata di ieri il Consiglio dei ministri ha varato un nuovo decreto finalizzato a regolamentare gli spostamenti tra regioni fino al 27 marzo. Il decreto recante “ulteriori disposizioni urgenti in materia di spostamenti sul territorio nazionale per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19“ ora ottiene anche la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, stando a quanto riportato dal Quirinale. Nel frattempo, ha avuto inizio alle 19 la nuova riunione del premier Mario Draghi con i ministri interessati dalla gestione dell’emergenza e i vertici di Cts, Consiglio superiore di Sanità e Istituto superiore di Sanità, per parlare del Dpcm anti-Covid in scadenza il 5 marzo. L’imperativo è: accelerare. Alla riunione parteciperanno gli esperti Silvio Brusaferro, Agostino Miozzo e Franco Locatelli. Stando a quanto emerso di recente, la linea del Comitato tecnico scientifico sembra sempre la stessa, ribadita in maniera ancor più convinta in virtù delle ultime varianti Covid: è necessaria prudenza. Una posizione che dovrà confrontarsi con la linea dei ministri presenti alla riunione: Giancarlo Giorgetti (Lega), Stefano Patuanelli (M5S), Roberto Speranza (Leu), Dario Franceschini (Pd), Maria Stella Gelmini (FI), Elena Bonetti (Iv). Ma se continuano le riunioni per il Dpcm in scadenza il 5 marzo, intanto arriva – come dicevamo – la firma per il decreto recante “ulteriori disposizioni urgenti in materia di spostamenti sul territorio nazionale per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19“. Di cosa si tratta?
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Il decreto firmato dal presidente della Repubblica è quello approvato nella giornata di ieri dal Consiglio dei ministri e riguarda il divieto di spostamento tra regioni e province autonome fino al 27 marzo. Fanno eccezione, come sempre, gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, di salute o necessità. Altra deroga è consentita al rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, che sono sempre consentiti. Il decreto vieta anche qualsiasi spostamento verso abitazioni private diverse dalla propria nel caso in cui ci si trovi in zona rossa (fanno eccezione le comprovate motivazioni di cui prima). Situazione diversa, invece, per la zona arancione e per la zona gialla. Nella zona arancione questi spostamenti sono consentiti all’interno del proprio comune, una sola volta al giorno, nel limite di due persone (che possono portare con sé minori di 14 anni o persone conviventi non autosufficienti), e nel rispetto del coprifuoco. Inoltre, per i comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti nelle zone arancioni è possibile spostarsi in comuni diversi, a patto che restino entro i 30 km dai confini. Per quanto riguarda la zona gialla, invece, gli spostamenti verso abitazioni private possono essere effettuati nel rispetto del coprifuoco, una sola volta al giorno, nel limite di due persone, e all’interno della propria regione. Insomma, a cambiare è essenzialmente un elemento: se ci si trova in una zona rossa non sarà consentito nessuno spostamento verso un’altra abitazione privata, se non per le deroghe solitamente applicate e opportunamente documentate tramite autocertificazione (lavoro, salute, necessità).
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