Il Covid ha fatto registrare un calo nei trasferimenti di residenza nelle grandi città: ecco le città che perdono più residenti
Con l’avvento della pandemia, i trasferimenti di residenza nelle grandi città hanno subìto un crollo. È quanto riporta il Sole24Ore basandosi su bilanci demografici mensili Istat fino a ottobre 2020, inerenti la popolazione che risiede nei comuni capoluogo delle 15 città metropolitane.
Dato il periodo di emergenza, gli spostamenti hanno subìto un grosso freno in tutta Italia, facendo sì che la gente si adeguasse a una nuova normalità. Con il diffondersi dei contagi, il calo del turismo, lo stop ai weekend nelle seconde case, le limitazioni da e per l’estero, lo smart working ecc., le persone hanno fatto scelte tenendo in considerazione anche i suddetti fattori.
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Secondo le stime, nelle città metropolitane, in cui vivono il 16% degli italiani, i residenti sono in calo da circa un quinquennio. A parte Bologna e Milano che invece dal 2015 al 2020 hanno incremento i residenti del 2,3% e del 4,1%, la popolazione nelle grandi città a ottobre era in calo del 2,4% in confronto al 2015. La città che perdono più cittadini sono Catania (-6,4%), Firenze (5,6%), poi Messina e Reggio Calabria.
Ma per capire meglio gli effetti causati dalla pandemia, è importante esaminare i cambiamenti registrati in anagrafe da gennaio a ottobre 2020. In media nelle suddette 15 città c’è stato un aumento di decessi pari all’8,9%. A Milano, ad esempio, nel 2020 il bilancio demografico è stato chiuso in negativo e a contribuire a tutto questo è stato certamente il +21% di morti, le cancellazioni per irreperibilità e il calo dei nuovi nati.
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L’unica città che invece è in controtendenza demografica, anche durante il Covid, è Bologna. “Nonostante l’elevato numero di decessi abbiamo avuto un saldo migratorio positivo da altre città italiane”, afferma Mariagrazia Bonzagni, direttore area programmazione, controlli e statistica Comune di Bologna, “e questo ha confermato un trend in corso da decenni: in 20 anni abbiamo guadagnato circa 20mila residenti”. Il motivo? «L’università, la centralità “logistica” e i servizi educativi rendono Bologna una città accogliente”, conclude Bonzagni.