Botte e insulti agli anziani ospiti di una casa di riposo gestita da una Onlus a Palermo. Amministratore e tre dipendenti agli arresti domiciliari. Il gip fa sequestrare anche l’associazione, ora gestita dal Tribunale
La Guardia di Finanza ha arrestato quattro persone per maltrattamenti, lesioni personali e violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Le indagini sono coordinate dal Dipartimento fasce deboli della Procura di Palermo. Il gip del capoluogo ha emesso un’ordinanza di arresti domiciliari per un amministratore e tre dipendenti della Onlus “I nonnini di Enza”, accusati di aver maltrattato gli anziani ospiti della casa di riposo.
Con lo stesso provvedimento, il giudice ha disposto il sequestro preventivo della Onlus. L’associazione è ora affidata a un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale per continuare l’attività con personale qualificato nell’interesse e per la salvaguardia degli ospiti. A denunciare le violenze è stato un ospite della Rsa. Le indagini dei finanzieri, diretti dal colonnello Gianluca Angelini, si sono sviluppate attraverso intercettazioni che hanno consentito di documentare presunti episodi di maltrattamento fisico e psicologico degli anziani. In meno di due mesi sono state, infatti, la GdF ha registrato decine di momenti di presunte vessazioni e angherie a danno degli ospiti, costretti a vivere in uno stato di costante soggezione e paura.
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“Ti prendo a bastonate, t’ammazzo a legnate”. “Cosa inutile, prostituta… devi buttare il sangue qua e devi morire”. “Tanto se muori che mi interessa”. Sono solo alcune delle frasi rivolte agli ospiti della struttura, che gli operatori avrebbero preso a calci, schiaffi, strattonato e minacciato affinché stessero seduti. Lo stesso gip nel provvedimento sottolinea che “il ricorso a forme di violenza fisica e morale da parte degli indagati non ha assunto carattere episodico ma costituisce espressione di un consolidato modus operandi“. Il quale sarebbe “contrassegnato dal sistematico ricorso a forme di prevaricazione e sopraffazione nei confronti degli anziani ospiti, spinti fino ad atti di vile aggressione alla loro sfera di integrità fisica, oltre al loro patrimonio morale”.
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I titolari della struttura, inoltre, dovranno rispondere del mancato rispetto delle prescrizioni dettate dalla normativa per la prevenzione del rischio di contagio da Covid-19. Oltre a specifici reati in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Come emerso nel corso delle indagini, infatti, i dipendenti della casa di riposo non avrebbero fatto uso dei dispositivi individuali di protezione. Il tutto nonostante fossero a contatto stretto in un luogo chiuso con soggetti anziani, particolarmente fragili. Proprio per questo motivo è stato predisposto un piano di accertamenti mirati alla tutela dei degenti. Gli ospiti sono stati tutti sottoposti a tampone per scongiurare il pericolo dell’insorgenza di focolai.
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