Treviso, si getta dal ponte con il figlio: lei muore, bimbo in fin di vita

Ancora una tragedia familiare, in provincia di Treviso una giovane donna decide di suicidarsi insieme al bimbo di un anno e mezzo

Treviso Vidor
Il ponte di Vidor, teatro della tragedia (Meteoweek)

Soffriva da tempo di depressione, era in cura: ma neanche la gioia di uno splendido bimbo di un anno e mezzo l’aveva risollevata dal male di vivere. E ha deciso di farla finita.

Tragedia familiare a Treviso

Si è conclusa in tragedia una vicenda familiare estremamente triste che ha avuto per protagonista una giovane donna originaria di Vedelago in provincia di Treviso. La donna, ieri sera, poco dopo le 20, è uscita dalla sua abitazione facendo perdere le proprie tracce. Stando alla testimonianza del marito aveva deciso di raggiungere la casa dei suoi genitori a Caerano San Marco per una visita insieme al figlio, un bimbo di un anno e mezzo.

Quando i genitori non l’hanno vista arrivare è scattato l’allarme. La prima chiamata è stata proprio indirizzata al marito, poi i carabinieri hanno cominciato a perlustrare le strade del territorio e hanno trovato la macchina della donna parcheggiata ai bordi della strada nei pressi del ponte del Vidor, una quindicina di metri sopra il Piave.

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Soccorsi straordinari

Con il buio il personale specializzato dei vigili del fuoco si è immediatamente calato nelle acque felide dell’Adige effettuando una prima perlustrazione. Il bambino, miracolosamente era ancora vivo, ma in condizioni disperate. È stato subito trasportato all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso dove le sue condizioni sono gravissime.

La giovane mamma, 31 anni, soffriva da tempo di crisi depressive per le quali era regolarmente in cura presso un centro specializzato. Per la donna non c’è stato nulla da fare. L’intervento di soccorso per salvare il neonato è stato straordinario per tempestività ed efficacia: il corpicino è stato imbragato, messo in sicurezza e trasferito in ospedale. Il bimbo presenta diverse fatture e i medici sperano in tutte le maniere che reagisca alle prime terapie.

Questa della seconda tragedia familiare nel giro di pochi chilometri. A Castello di Godego, a non molti chilometri da Vedelago, un padre di 43 anni aveva ucciso il figlio di due anni e poi si era suicidato.

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