Alessandro Di Battista, un co-fondatore del Movimento 5 Stelle, uno dei volti storici è stato di nuovo protagonista nelle ultime settimane. Uno dei primi “secessionisti” che ha annunciato la sua contrarietà al governo Draghi, spiega la sua posizione nei confronti del Movimento. In dubbio il suo futuro con i grillini ma neanche escluso. Ci sarà o no, la scissione definitiva della fronda del No?
Ieri in una diretta Instagram, come aveva annunciato, Alessandro Di Battista ha parlato per definire quella che è la sua posizione nei confronti del Movimento che ha collaborato a fondare. Solo dieci giorni fa aveva annunciato la sua rottura con i grillini perchè il Movimento non parlava più a nome suo. La scelta di sostenere il governo Draghi ha portato un terremoto violento in casa dei pentastellati che ancora devono ritrovare la rotta. “Non credo in questo governo perchè è un’accozzaglia indecorosa e pericolosa” dice Dibba, come aveva già ampiamente esplicitato quando aveva parlato di assembramento parlamentare pericoloso.
Il motivo è sostanzialmente quello che accomuna tutti i grillini contrari all’entrata del Movimento nell’esecutivo Draghi, ovvero non poter sedere allo stesso tavolo di Berlusconi. Alessandro Di Battista dice di non fidarsi nè di Forza Italia nè di Salvini, ex alleato di governo del Movimento. Su quest’ultimo si sofferma appellandolo “pavido” insieme alla sua alleata Giorgia Meloni. “Salvini farà come col Conte 1: picconerà ogni giorno ma non se la prenderà con Draghi perchè è un pavido. Non vuole governare davvero, non vuole prendersi le responsabilità. Non si fida neanche del neo premier Mario Draghi: “Draghi è l’antitesi rispetto a determinate idee sullo stato sociale e sull’attenzione al piccolo, alle piccole imprese.”
L’ormai ex grillino è però contrario alle espulsioni dei dissidenti dal Movimento. Nega le parole che avevano accompagnato l’annuncio della diretta, ovvero “c’è un’opposizione da costruire”. Infatti, nega di voler condurre un’opposizione interna al Movimento.
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Per il Momento le intenzioni di Di Battista sono dedicarsi ad altro. “Voglio fare il mio mestiere, che è quello di scrivere libri e reportage. Non voglio un posto in Parlamento, nè gestire correnti, che sono cose da partiti e non da movimenti. A chi è stato espulso ho consigliato di fare ricorso per essere riammessi“. Conferma la sua contrarietà alle espulsioni. La sua idea è che è stato il Movimento ad aver cambiato idea e non chi ha votato no. “Non sono io a non pensarla più come il M5S, ma è il M5S a non pensarla come me. Non farò scissioni, non farò correnti.” Non si candida per la guida collegiale, ovviamente avendo lasciato il partito, né è intenzionato a fare opposizione. Rimane dietro le quinte, l’ex grillino che aveva guidato il movimento del No.
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Un addio – o un arrivederci – con il Movimento che era da un po’ nell’aria come dichiara lui stesso. “La mia coscienza politica non ce la fa più da diverso tempo non sono in accordo con alcune scelte del M5S. Non posso far altro che farmi da parte” era stato l’addio al Movimento di Di Battista. Quindi, l’ex parlamentare pentastellato ormai non ha più un ruolo all’interno del Movimento e non vuole averlo, né interno né all’opposizione. Rassicura che non sta lavorando ad una coalizione di opposizione con Italia dei Valori e formando partiti o guidando scissioni.
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