Il Governo ha decido di rinviare nuovamente, e questa volta a fine aprile, l’invio di 54 milioni di cartelle esattoriali. Questo terzo stop è stato pensato da Palazzo Chigi con un obiettivo ben preciso. Si vuole dare la possibilità ai contribuenti che oggi si trovano in una situazione economica difficile di poter adempiere ai loro doveri fiscali in modo più sereno. A tal proposito, il leader della Lega, Matteo Salvini ha detto: «La proposta che faremo è la pace fiscale. L’azzeramento delle cartelle inferiori a mille euro e il dimezzamento dell’importo delle altre caselle esattoriali».
Stando alle informazioni trapelate da fonti ministeriali, il Decreto Ristori non arriverà prima della fine di febbraio. Il Governo ha un plafond di 37 miliardi di euro e ci si chiede, allora, come saranno utilizzate queste risorse. Ciò che Mario Draghi vorrebbe fare è partire da chi più di tutti ha pagato il prezzo più alto. Parliamo dunque di lavoratori autonomi, donne e giovani.
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Altra questione molto importante che dovrà essere affrontata riguarda il blocco dei licenziamenti. Mario Draghi ha spiegato che «il Governo dovrà proteggere i lavoratori, tutti i lavoratori» aggiungendo, però, che «sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche». Per quanto riguarda i licenziamenti, dunque, le ipotesi fatte sono diverse. Da una parte c’è chi spera in una mini proroga di un mese, dall’altra invece c’è chi si augura che il blocco duri fino a settembre. Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo economico, avrebbe detto che la volontà dell’esecutivo è quella di procedere con il blocco a tutti. Avrebbe fatto sapere, inoltre, che è previsto un incontro nei prossimi giorni con il Ministero del Lavoro.
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Il blocco dei licenziamenti potrebbe restare per quelle categorie che più di tutti sono state colpite dalla crisi causata dalla pandemia o rimaste chiuse per le limitazioni sanitarie. I settori che continuerebbero ad usufruire della Cassa Integrazione sono la ristorazione, il commercio, lo spettacolo e lo sport. Discorso diverso viene fatto per la manifattura, il web, l’edilizia e l’agricoltura. Settori che, in caso di necessità, possono attivare la cassa integrazione ordinaria finanziata con i propri contributi.
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