Appello al Presidente del Consiglio: il blocco totale è solo un modo per dire che non siamo in grado di affrontare l’emergenza. L’unica soluzione è imparare a convivere col virus con un corretto comportamento da parte di tutti. In attesa di un piano vaccinale ben strutturato.
Gentile Presidente del Consiglio Mario Draghi,
dal alcuni giorni sentiamo parlare esponenti del mondo della medicina e della politica dell’esigenza di fermare nuovamente il paese per evitare il dilagare del virus e delle sue varianti. Un nuovo lockdown che ci costringerebbe nuovamente tutti in casa: lavoratori, studenti e anziani. L’appello è semplice ma sentito: la preghiamo Presidente, interrompa l’approccio del lockdown come unica soluzione. Se un anno fa pensavamo che questo fosse l’unico rimedio per contrastare il virus, abbiamo preso coscienza che è solo un modo per far calare i contagi per qualche settimana, coscienti che la curva tornerà a salire e le nostre vite saranno nuovamente limitate.
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Che dovremo convivere con il Covid ancora per lungo tempo è ormai chiaro e che la diffusione dei vaccini a tutta la popolazione mondiale richiederà diversi anni, condizionando l’atteggiamento che abbiamo avuto nei confronti degli altri e della vita stessa così come la conoscevamo, è chiaro a tutti.
Ma che i lockdown possano sostituire un adeguato piano di distribuzione dei vaccini e qualsiasi altra forma di prevenzione e pianificazione di contrasto alla pandemia, non possiamo più accettarlo. Il rischio per molti cittadini, inoltre, è che se non li prende il virus li prenda la fame. La gestione della chiusura delle attività in maniera preventiva sta assumendo toni da terrorismo, ultimo e grave esempio è stato il blocco del turismo invernale a sole 12 ore dall’apertura, con una perdita economica enorme per gli operatori del settore. E non parleremo del capitolo ristori, da troppi lavoratori attesi da mesi e ancora mai arrivati.
La “cura della chiusura totale” sta diventando l’unica risposta capace di arrivare da politici, membri del CTS e medici per non dover più discutere di alcuna riforma strutturale del nostro vivere collettivo. Se pure vera la necessità di limitare nuovi contagi in attesa dei vaccini per tutti, ci si dimentica che il punto saldo per sconfiggere questo male è il comportamento dei cittadini. Mantenere le distanze di sicurezza e soprattutto indossare la mascherina sono misure di per sé sufficienti quando non vi sono assembramenti di persone. Il lockdown sarebbe solo un prender tempo in attesa che la soluzione piova dall’alto e visto che i tempi per il ritorno alla normalità non saranno brevi, non possiamo permettercelo.
Speriamo colga questo appello.