Movimento 5 stelle, cambiano le regole e finisce la reggenza di Vito Crimi

Lo statuto del Movimento 5 Stelle è cambiato. Via libera ad una nuova governance, che prevede un comitato di cinque membri.

Che la rottura nel Movimento 5 stelle fosse cosa preannunciata non era certamente un mistero. Il voto di fiducia su Rousseau per decidere le sorti del Governo Draghi ha aperto un circolo di discussioni e polemiche in cui sono finiti i parlamentari pentastellati. Tensione altissima, già in questi giorni, che ha raggiunto il suo culmine ieri, quando 15 senatori hanno deciso di votare contro il Governo Draghi, senza rispettare l’indicazione del Movimento. Indicazione derivata a sua volta dal voto sulla piattaforma Rousseau: gli iscritti hanno decretato il sì per il voto della fiducia ma, secondo i “dissidenti”, il quesito era mal formulato. Così, forti delle loro ragioni, la “base” si è rivoltata contro i vertici, determinando così uno strappo definitivo. I dissidenti, tra cui Nicola Morra e Barbara Lezzi, sono stati espulsi dal politico reggente Vito Crimi, che ha poi chiesto verifiche sui sei che ieri, durante il voto alla Camera, erano assenti, per capire se fossero giustificati o meno.

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Eppure, anche per Vito Crimi si prospettano dei cambi. Lo statuto del Movimento 5 Stelle ha infatti subito modifiche ed è stato dato via libera definitivo da parte degli iscritti su Rousseau ad una nuova governance, che prevede un comitato di cinque membri. L’organo collegiale non è ancora stato formato, ma di certo ora l’ala dei dissidenti ha un motivo in più per opporsi a Vito Crimi che, secondo Barbara Lezzi, “da oggi non può più decidere nulla”. Intanto Davide Casaleggio ha iniziato il pressing per sollecitare l’elezione del comitato, chiarendo che “da oggi termina la reggenza del capo politico”. “Vito Crimi ha portato sulle sue spalle il Movimento verso una nuova fase, fra attacchi quotidiani e tentativi di delegittimazione da parte di chi, non si capisce per quale ragione, pensa di avere qualche diritto ‘reale’ sul Movimento”.

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Scontro, nello scontro

Un passaggio tutt’altro che semplice, dal momento che il cambio di Crimi si innesta proprio nello scontro e nel caos già presente nel Movimento. Davide Crippa, capogruppo M5S alla Camera dei deputati, ha chiarito che in realtà Vito Crimi resta in carica fino all’elezione del comitato direttivo, mentre proprio il reggente ci ha tenuto a ringraziare coloro che hanno votato sulla piattaforma – pilastro dei pentastellati – perché proprio l’anima del MoVimento sta nel cambiamento. “Come previsto dall’art. 7 lettera D dello Statuto, in qualità di membro più anziano del Comitato di garanzia assumerò temporaneamente le veci del Comitato direttivo e procederò, come da Statuto, all’indizione della votazione per l’elezione dei suoi componenti”, ha poi scritto su Facebook.

Toccherà quindi all’ organo collegiale definire la linea politica del Movimento 5 stelle insieme all’Assemblea degli iscritti, oltre che amministrare le attività quotidiane del Movimento 5 Stelle: certificazione delle liste, definizione delle candidature, organizzazione territoriale del Team del Futuro. Una fase quindi di transizione che potrebbe, forse, portare un nuovo equilibrio del Movimento. Eppure, visti gli ultimi accadimenti, la pace sembra tutt’altro che scongiurata.

 

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