Donna morta a Pavia, il convivente 28enne: “L’ho strangolata”. Rimasto 3 giorni in casa col cadavere

Lidia Peschechera è la donna ritrovata morta in casa a Pavia: fermato il suo convivente di 28 anni. Il giovane ha confessato il delitto: “L’ho strangolata”. Sarebbe rimasto in casa con il cadavere per tre giorni.

Lidia Peschechera - meteoweek
Lidia Peschechera – meteoweek.com

Il corpo della donna era stato ritrovato ieri, in un appartamento di via Depretis a Pavia, non lontano dal centro storico. Oggi se ne apprendono però le generalità: si tratta di Lidia Peschechera, 49enne operaia in un’azienda di Pieve Emanuele, in provincia di Milano. Le fonti la descrivono come vegana e attivista animalista, sposata ma separata dal marito. E proprio da poco aveva iniziato una convivenza insieme al 28enne A.N., ora fermato con l’accusa di omicidio volontario aggravato.

Lidia Peschechera ritrovata morta in bagno

Il ritrovamento del corpo di Lidia Peschechera è avvenuto nel primo pomeriggio di ieri, quando i militari sono intervenuti presso la sua abitazione a seguito di una segnalazione. La vittima è stata ritrovata senza vita all’interno della sua vasca da bagno. I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Pavia e della locale Compagnia avevano fermato il convivente 28enne, che secondo quanto si apprende dagli ultimi aggiornamenti, avrebbe infine ammesso il delitto. Sarebbe stato lui ad uccidere la donna, strangolandola durante una lite.

L’allarme alle forze dell’ordine era stato lanciato dal datore di lavoro di Lidia Peschechera, dato che la donna non si era presentata a lavoro da diversi giorni e non rispondeva più al telefono. Il datore si era inoltre insospettito dopo la ricezione di alcuni messaggi inviati dalla donna, tanto che insieme all’ex marito si era recato presso la sua abitazione per accertarsi della situazione. Anche in questo caso, però, nessuna risposta. Partita la chiamata ai soccorsi e alle forze dell’ordine, sul posto sono intervenuti i sanitari e i vigili del fuoco, che irrompendo nell’appartamento hanno infine ritrovato il corpo di Lidia già in stato di decomposizione. A coprirlo vi era soltanto un asciugamano.

Il convivente ha confessato: “L’ho strangolata”

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Lidia Peschechera – meteoweek.com

I militari dell’Arma hanno fermato il suo convivente 28enne, A.N., con problemi di alcolismo e senza fissa dimora. Dalle prime ricostruzioni, pare che la vittima volesse allontanarlo dalla sua abitazione a causa degli ultimi risvolti e atteggiamenti violenti che il giovane aveva cominciato a manifestare. Decisione, questa, che sarebbe stata confidata dalla stessa Lidia a una sua amica.

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La Procura ha dato disposizione per l’intercettazione dei telefoni appartenenti al 28enne, ed è stato perciò possibile risalire alla posizione dell’uomo, che dopo il delitto si era rifugiato a Milano. Rintracciato in un ostello di via Doria, le autorità lo hanno trovato in possesso di diverse carte bancomat, tessere spesa, di uno smartphone e di circa 190 euro in contanti. Perquisendo anche la camera presa in affitto, i militari hanno inoltre ritrovato i documenti della vittima e le chiavi dell’abitazione di via De Pretis.

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Fermato e sottoposto ad interrogatorio dal procuratore della Repubblica Mario Venditti e dal sostituto procuratore Diletta Balduzzi, il 28enne ha confessato il delitto. Avrebbe ucciso la sua compagna il 12 febbraio scorso: dopo l’ennesimo litigio avrebbe perso la testa, e avrebbe strangolato Lidia Peschechera mentre si trovava nella vasca da bagno. Con il corpo senza vita della 49enne in casa, il giovane sarebbe rimasto in quell’appartamento per altri tre giorni, fino al 15 febbraio, giorno in cui si sarebbe messo in fuga per scappare alle ricerche. Sarebbe stato il 28enne, poi, a mandare con il cellulare della vittima dei falsi messaggi al datore per cercare di simulare un allontanamento dal lavoro volontario. Sul giovane ora pende un fermo del pubblico ministero per omicidio volontario aggravato, ed è stato portato nel carcere di Pavia.

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