Allarme campagna vaccinale, siamo in ritardo. Di chi è la responsabilità?

La campagna vaccinale in Italia prosegue tra ritardi e blocchi, che rischiano di peggiorare l’attuale scenario pandemico.

Siamo ancora in piena seconda ondata, ma secondo alcuni virologi l’arrivo della terza è ormai certezza. E la colpa non sarebbe soltanto dell’avanzare della pandemia, quanto per la lentezza dell’Italia nell’attuazione del piano vaccinale. Piano che prosegue più che a rilento. Secondo i dati delle ore 18.00 di oggi, 18 febbraio, le persone vaccinate in Italia che avrebbero ricevuto entrambi le dosi sono 1.315.604, pari al 2,18% della popolazione. Le persone che hanno ricevuto la prima dose sono invece 1.963.525, il 3,26% della popolazione. L’obiettivo delle vaccinazioni è arrivare all’immunità di massa, così da bloccare la diffusione del virus. Qualcosa che non accadrà, almeno secondo Bassetti. “Non credo si riuscirà ad evitare la terza ondata visto l’andamento a rilento delle vaccinazione nel nostro Paese. Se ci sarà una nuova ondata arriverà nelle prossime 2-3 settimane, ovvero nel mese di marzo e quindi non saremo in tempo con le immunizzazione”, ha detto il direttore della Clinica di Malattie Infettive del San Martino di Genova.

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Guardando agli altri Paesi, l’America è in netto vantaggio e, per settembre-ottobre, dovrebbe vaccinare 600milioni di americani. Avanti anche la Gran Bretagna, nonostante la circolazione delle varianti. Secondo l’esperto, dovremmo arrivare ad avere il 75% della popolazione vaccinata entro il primo ottobre del 2021. “Ma se questo non avverrà sarà il fallimento della campagna”, chiosa Bassetti. L’Italia è ferma ancora alla fase uno e gli occhi sono puntati su chi aveva il compito di gestire e organizzare la campagna vaccinale: Domenico Arcuri. L’elenco degli errori del commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus è lungo e la responsabilità, secondo molti, tocca proprio a lui e ai ritardi nella fornitura delle dosi. Eppure, il suo posto non è stato sostituito.  E non si capisce bene perché.

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Il piano di Mario Draghi

Intanto Mario Draghi, sedendosi a Palazzo Chigi, ha avuto ben chiaro che uno dei primi punti su cui mettersi a lavoro era proprio la campagna di vaccinazioni come obiettivo prioritario del nuovo Governo. La prima fase dalla campagna vaccinale ha subito più di qualche intoppo, per via dei ritardi nella consegna delle dosi e delle riduzioni delle quantità di vaccini disponibili nella prima fase. L’arrivo di AstraZeneca ha determinato però un nuovo cambio di rotta e il piano elaborato dal commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri è cambiato ancora. Sono state infatti aggiornate le categorie e l’ordine di priorità per l’attuazione della Fase 2 del Piano vaccinale in Italia, sulla base delle evoluzione dei criteri e sull’aggiornamento dei dati scientifici a disposizione. Quindi, vaccini più efficaci alle categorie più a rischio; mentre AstraZeneca sarà riservato ai soggetti di età compresa tra i 18 e i 55 anni. L’efficacia dell’ultimo vaccino è stata dimostrata leggermente inferiore agli altri due, ma comunque valida.

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