I pm del pool per i reati ambientali della Procura di Taranto hanno chiesto per Fabio e Nicola Riva rispettivamente 28 e 25 anni di carcere. Si tratta di due ex proprietari e amministratori dell’Ilva che fanno parte dei 47 imputati – di cui 44 persone e 3 società – coinvolti nel processo “Ambiente Svenduto” sull’inquinamento prodotto dallo stabilimento. L’accusa è quella di concorso in associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, all’avvelenamento di sostanze alimentari e all’omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro.
Cinque anni per Nichi Vendola
Per l’ex Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, la pubblica accusa ha richiesto 5 anni di reclusione. L’accusa, in questo caso, è di concussione aggravata in concorso perché, secondo quanto sostenuto dagli inquirenti, avrebbe esercitato delle pressioni su Giorgio Assennato, che all’epoca era il Direttore generale di Arpa Puglia. Pressioni fatte per «ammorbidire»la posizione dell’Agenzia nei confronti delle emissioni nocive prodotte dall’Ilva.
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Chiesta confisca impianti area a caldo
Alle precedenti si aggiunge la richiesta di reclusione pari a 28 anni per l’ex responsabile delle relazioni istituzionali, Girolamo Archinà e di Luigi Capogrosso, ex Direttore dello stabilimento di Taranto. Sono 20, invece, gli anni di carcere chiesti per Adolfo Buffo e per cinque imputati il cui ruolo era quello di “fiduciari” aziendali. Si tratta di un gruppo di persone alle dipendenze dell’Ilva che avevano, all’interno della fabbrica, creato un “governo-ombra” che prendeva ordini dai Riva. È arrivata la richiesta di condanna a 17 anni per Bruno Ferrante (ex Presidente Ilva), Marco Andelmi (ex capo area parchi), Angelo Cavallo (ex capo agglomerato). E ancora per Ivan Dimaggio (ex capo area Cokerie), Salvatore De Felice (ex capo area altoforno), Salvatore D’Alò e Lorenzo Liberti. Per Francesco Perli, il legale dell’azienda, chiesti 7 anni.
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Proposta anche la confisca degli impianti dell’area a caldo sottoposte a sequestro il 26 luglio 2021. Per quanto riguarda le tre società coinvolte nel processo “Ambiente Svenduto”, il pm ha chiesto: sanzione pecuniaria e interdizione di un anno per Ilva Spa, il commissariamento giudiziale di un anno per Riva Fire, interdizione dell’attività di un anno per Riva Forni Elettrici.