Secondo i media di Seul, la Corea del Nord sta cercando di piratare il vaccino Pfizer contro il Covid. La stampa parla di un cyberattacco al sistema informatico del colosso farmaceutico
Alcuni hacker nordcoreani hanno cercato di penetrare il sistema informatico della Pfizer. L’obiettivo sarebbe quello di “piratare” e raccogliere informazioni dal gigante farmaceutico americano sul vaccino e le cure contro il Covid-19. Lo riferiscono oggi i media di Seul, citando i servizi d’Intelligence sudcoreani. La Nis, l’agenzia d’Intelligence, avrebbe poi informato il Parlamento sul fatto che “la Corea del Nord ha cercato di ottenere tecnologie comprendenti il vaccino e le cure attraverso un cyberattacco alla Pfizer”. Lo ha dichiarato il deputato sudcoreano Ha Tae-keung.
Già nei giorni scorsi, si era parlato del fatto che la Corea del Nord nell’ultimo anno avesse rubato oltre 300 milioni di dollari in criptovalute attraverso cyberattacchi per finanziare i suoi programmi illegali per lo sviluppo di missili balistici e nucleari. Il dato era emerso da un rapporto riservato dell’Onu. Realizzato da un gruppo di esperti che monitorizza le sanzioni contro Pyongyang, il rapporto indica che il Paese ha rubato l’equivalente di “circa 316,4 milioni di dollari” in valute virtuali dal 2019 al novembre del 2020.
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Istituzioni e mercati finanziari sarebbero quindi stati hackerati per generare introiti per lo sviluppo nucleare e missilistico di Pyongyang, sottolinea il rapporto. Gran parte del bottino è legato a due attacchi realizzati verso la fine dell’anno scorso. Uno nel mese di settembre contro una Borsa per lo scambio di criptovalute che ha fruttato l’equivalente di 281 milioni di dollari e l’altro il mese successivo che ha fruttato 23 milioni di dollari.