Prosegue, pur a rilento, il piano vaccinale in Italia. Sono ad ora circa tre milioni le somministrazioni di vaccini anti-Covid affettuate.
1.281.768 è il totale delle persone a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose di vaccino, mentre arrivano alla soglia dei tre milioni le somministrazioni di vaccini anti-Covid finora effettuate in Italia. Nello specifico, i dati pervenuti dai territori nella giornata di ieri, 14 febbraio, fino alle ore 19, indicano 2 milioni e 986.864 mila somministrazioni. Il piano vaccinale prosegue, ma a rilento ed è per questo che Mario Draghi, sedendosi a Palazzo Chigi, ha avuto ben chiaro che uno dei primi punti su cui mettersi a lavoro era proprio la campagna di vaccinazioni come obiettivo prioritario del nuovo Governo. La prima fase dalla campagna vaccinale ha subito più di qualche intoppo, per via dei ritardi nella consegna delle dosi e delle riduzioni delle quantità di vaccini disponibili nella prima fase.
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L’arrivo di AstraZeneca ha determinato però un nuovo cambio di rotta e il piano elaborato dal commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri cambia ancora. Sono state infatti aggiornate le categorie e l’ordine di priorità per l’attuazione della Fase 2 del Piano vaccinale in Italia, sulla base delle evoluzione dei criteri e sull’aggiornamento dei dati scientifici a disposizione. Quindi, vaccini più efficaci alle categorie più a rischio; mentre AstraZeneca sarà riservato ai soggetti di età compresa tra i 18 e i 55 anni. L’efficacia dell’ultimo vaccino è stata dimostrata leggermente inferiore agli altri due, ma comunque valida.
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A che punto siamo?
Attualmente ci troviamo nella fase uno: l’Italia sta vaccinando personale sanitario, personale delle Rsa e ospiti delle strutture. In alcune regioni, tra l’altro, anche gli anziani over 80 stanno ricevendo le prime dosi di vaccino. Categorie che dovrebbero comprendere 6 milioni e 483.000 italiani. La seconda fase, anche in seguito alle modifiche dopo AtraZeneca riguarderà categorie con patologie critiche correlate al tasso di letalità associata a Covid-19. Si tratta, cioè, di pazienti con malattie respiratorie, cardiocircolatorie, condizioni neurologiche e disabilità, diabete, fibrosi cistica ed altre malattie a grave rischio. Il nuovo documento prevede tra le fasce prioritarie nella fase 2 anche gli over -70. Nella fase 3 toccherà al personale docente e non docente, forze armate e di polizia, i penitenziari, i luoghi di comunità e gli altri servizi essenziali, circa 3.894.847 persone. Ma proprio il documento prevede che tutte queste categorie possano anticipare la vaccinazione alla fase 1. Praticamente, adesso. Nella fase 3, quindi, riceveranno le dosi i soggetti compresi tra i 18 e i 55 anni. Infine, la quarta fase sarà riservata agli over 16, utilizzando le dosi rimaste a disposizione.