Tampone negativo, obbligo mascherina e penna monouso: sessioni con massimo 30 candidati. Ecco come ripartono i concorsi
Al via i concorsi pubblici da lunedì, con sessioni con massimo 30 candidati alla volta. Molte le prescrizioni da osservare nel nuovo protocollo anti Covid. Si riprende con il concorso della scuola che vedrà 4 prove già calendarizzate per immettere in ruolo chi ha almeno già 3 anni di esperienza alle spalle. Poi si svolgeranno piccoli concorsi, con meno di 1000 candidati. Nel Dpcm, che permette la ripresa delle prove scritte dal 15 febbraio, non c’è limite al numero di candidati ma è ovvio che ripartiranno solo i concorsi con pochi candidati.
Economicamente si tratterebbe di un grosso onere per le amministrazioni, che dovrebbero suddividere i concorrenti in gruppi di 30 persone, sostenere spese ripetute per affittare i locali in cui svolgere i concorsi ecc. Tuttavia, il mondo del lavoro non può più attendere i tempi del Coronavirus e quindi per permettere a milioni di italiani di svolgere le prove scritte dei concorsi pubblici fermi, il ministero della Pubblica amministrazione sta cercando di mettere a punto il sistema informativo Proctoring tramite cui si potranno svolgere da remoto anche prove scritte.
Si tratta dello stesso sistema utilizzato nelle università per lo svolgimento di esami a distanza sotto l’occhio vigile di una webcam mentre il candidato svolge le prove, captando ogni eventuale consultazione di documenti o suggerimento. I mega concorsi della pubblica amministrazione riprenderanno con questa piattaforma con i candidati che potranno connettersi da casa o da altri luoghi accedendo al Proctoring tramite computer.
Le regole da rispettare per le prove scritte
Per coloro che invece saranno chiamati in presenza ai concorsi, già nei prossimi giorni le nuove norme anti Coronavirus sono contenute nel protocollo che sarà fornito a tutti i candidati. Ecco le nuove norme con cui si terranno le prove scritte. Per ogni sessione ci saranno max 30 candidati, e in ogni sede di prova non sarà possibile svolgerne più di 2 al giorno. In questo modo si potrà permettere la sanificazione e monitorare i tempi di afflusso e deflusso.
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I candidati dovranno presentarsi soli e senza nessun bagaglio dietro. Dovranno essere in possesso di certificato negativo di tanmpone antigenico o molecolare eseguito non oltre le 48 ore precedenti. Chiaramente chi dovesse avere sintomi o fosse in quarantena non potrà presentarsi al concorso. Saranno disposti termoscanner per rilevare la temperatura, gel igienizzante per le mani e mascherine chirurgiche che saranno date all’ingresso.
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In ogni sede si dovrà allestire una zona di pre-triage ma servirà solo per esaminare le condizioni di chi dovesse manifestare sintomi durante la prova. Chi arriverà raffreddato o con tosse o febbre oltre 37,5 sarà rispedito a casa.
Bisognerà mantenere una distanza di 2 metri all’ingresso o all’uscita e ci saranno percorsi differenziati. Le sale dovranno assicurare impianti di aerazione adeguati. Nelle aule ogni candidato avrà a disposizione uno spazio di 4 metri di distanza. Sullo scrittoio ci sarà una penna monouso e sarà obbligatorio restare sempre seduti. Infine, per lasciare l’aula ci si alzerà una fila per volta quando l’operatore chiamerà.