Varianti Covid, allarme focolai nelle scuole: «Rischioso tenerle aperte»

Varianti Covid, scatta l’allarme focolai nelle scuole. Il monito dei virologi, da Milano a Roma: «Rischioso tenere aperti gli istituti». Un comitato raccoglie 12mila firme e chiede la didattica a distanza per tutti

Covid, focolai di varianti nelle scuole: "Rischioso tenerle aperte"

«In Italia i positivi da Sars-CoV-2 ora sono più giovani». Lo dice Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, nel giorno in cui si certifica l’allarme varianti, che in alcune aree del Paese rappresentano infatti il 50% dei casi di Covid registrati. Ad esempio in Abruzzo. In tutta Italia, un caso su cinque è contagiato dalla variante inglese. Si abbassa anche l’età media dei positivi e le mutazioni del virus entrano nelle scuole. Come a Bollate (Milano) o nelle province di Chieti, Pescara e Perugia, ma pure in alcuni istituti di Roma, Milano, Pozzuoli e Somma Vesuviana (Napoli).

Varianti Covid, allarme focolai nelle scuole

Per questo motivo molti esperti stanno ora manifestando seria preoccupazione nel mantenere aperte le scuole. Il professor Massimo Galli, dell’ospedale Sacco di Milano, ad esempio, in un’intervista a Il Messaggero, ha dichiarato: «Deve essere chiaro che riaprire le scuole, soprattutto ora che si sta diffondendo la variante inglese, non è a costo zero in termini epidemiologici».

Sempre al quotidiano romano, il professor Claudio Mastroianni, primario del Policlinico Umberto I, ha invece commentato: «Sulle scuole serve grande attenzione. Bisogna essere pronti a intervenire, quasi chirurgicamente, e chiudere non appena si vede che si sta diffondendo il virus, in particolare la variante. Diversamente dalla Lombardia, a Roma ancora i casi non sono numerosi. Tenendo però conto di quanto sta succedendo in Umbria e in Abruzzo, è difficile che la trasmissione della variante inglese non prenda forza anche qui». Anche la sigla sindacale Flc Cgil si dice preoccupata e che bisogna fare chiarezza sui dati del contagio nelle scuole.

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Covid, focolai di varianti nelle scuole: "Rischioso tenerle aperte"

«Didattica a distanza per tutti»

C’è poi il comitato nazionale «Dad per tutti» ha presentato una petizione con 12mila firme di genitori, insegnanti e personale scolastico. Chiedono al nuovo governo guidato da Mario Draghi di ricorrere alla didattica a distanza per tutti le scuole di ogni ordine e grado. Almeno fino al «permanere della grave situazione di contagio». Poi aggiunge: «Si rifletta sull’opportunità di adottare – quanto meno – la didattica a distanza a richiesta, come avviene in altri paesi, lasciando l’opzione anche agli insegnanti di aderire in piena libertà, a tutela della loro salute. Già si affacciano in Italia, come in tutta Europa le varianti inglese, sudafricana e brasiliana che potrebbero provocare moltissimi morti e contagiati. Autorevoli scienziati, virologi, epidemiologi ogni giorno, ci consigliano di tenere le scuole chiuse».

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E conclude, citando uno studio dell’università di Edimburgo pubblicato sulla rivista scientifica Lancet. La ricerca, che «ha analizzato i dati reali raccolti in oltre 130 Paesi del mondo, ha dimostrato che la chiusura delle scuole è la seconda misura più efficace per contenere il virus e far diminuire la curva del contagio (dopo il divieto di assembramento)».

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