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Ministero della Transizione ecologica e M5s: forse avevamo capito male?

Con l’annuncio dei ministri che andranno a comporre la squadra del governo Draghi si è scoperto qualcosa in più anche a proposito del Ministero per la transizione ecologica. Il ministero sarà affidato al fisico Roberto Cingolani, esperto di intelligenza artificiale. E il M5s, che ne ha fatto una questione di vita o di morte?

MeteoWeek.com (da Getty Images)

Il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi ieri sera ha sciolto la riserva e indicato i componenti della squadra di governo. Durante l’annuncio è emerso un elemento sul quale si è discusso molto negli ultimi giorni: l’Italia ora ha un ministero per la Transizione ecologica, e sarà affidato al fisico Roberto Cingolani, esperto in intelligenza artificiale. Mancano ancora i dettagli su come sarà composto il dicastero e sul suo funzionamento, tutto ciò che si sa è che non sarà un super-ministero, come presentato dal fondatore del M5s Beppe Grillo. Stando a quanto emerso fino ad ora, il ministero dell’Ambiente dovrebbe essere sostituito dal ministero della Transizione ecologica e quest’ultimo dovrebbe godere delle competenze dello Sviluppo economico in campo energetico. La proposta di un’evoluzione in tal senso rispecchia in parte quanto auspicato da Beppe Grillo e, ancor prima, da alcuni esponenti LeU. La proposta era già stata fatta, infatti, da Rossella Murioni, deputata LeU da tempo attiva nei temi ambientali. A questa richiesta si è unita anche quella di Beppe Grillo, che però ne aveva fatto una questione di vita o di morte: la posizione del Movimento sarebbe cambiata anche e soprattutto in base a questo punto.

Leggi anche: Una maggioranza da LeU alla Lega: Draghi li ignora o li accontenta tutti?

“Abbiamo chiesto un Super-ministero”

Grillo lo aveva ribadito più volte via social, annunciando sul blog di aver chiesto “un Super-Ministero per la transizione ecologica che fonde le competenze per lo sviluppo economico, l’energia e l’ambiente“. Ad annunciare il ministero era già stata la presidente del WWF Donatella Bianchi, che nella giornata di mercoledì aveva anticipato dopo l’incontro con Draghi: “Nel nuovo governo ci sarà il ministero della Transizione ecologica”. Con questo annuncio Draghi accoglieva la principale richiesta del Movimento 5 stelle per entrare nel governo. E infatti subito dopo il Movimento ha aperto le votazioni sulla piattaforma Rousseau presentando un quesito nettamente favorevole alla formazione del governo: “Sei d’accordo che il Movimento sostenga un governo tecnico politico che preveda un super-ministero della Transizione ecologica?“. Eppure non si tratterà di un super-ministero in grado di inglobare anche lo Sviluppo economico, ma di un semplice ministero con peculiarità nuove, più ampie e diverse da quelle del vecchio ministero dell’ambiente. Inoltre, non verrà affidato a un esponente del Movimento.

Leggi anche: Movimento 5 Stelle spaccato e elettori infuriati, complice il quesito ingannevole su Rousseau

Per Beppe Grillo è comunque un successo

Eppure per Beppe Grillo, stando a quanto riportato da Adnkronos, il ministero annunciato da Mario Draghi è comunque un successo. E anzi, il fondatore del Movimento ha ricordato: il nome di Cingolani era stato fatto proprio da lui al premier incaricato Mario Draghi. L’ala da sempre contraria al governo però ribadisce: il Mise non è stato accorpato con l’Ambiente, anzi, il ministero dello Sviluppo economico è andato a Giancarlo Giorgetti della Lega, ricorda Barbara Lezzi. Fa da controcanto la parte del Movimento che resta entusiasta: l’Energia viene sottratta al Mise per essere accorpata all’Ambiente, e Cingolani sarà a capo della cabina di coordinamento per la transizione di Palazzo Chigi. Insomma, tutto sommato va bene, anche se non è un super-ministero e anche se non è stato affidato ai 5 stelle.

Tuttavia, per una parte del Movimento la lettura dei fatti è totalmente diversa. Stando a quanto riportato da Adnkronos la chat privata del M5s sarebbe in queste ore intasata da messaggi di preoccupazione e delusione. “Ci hanno asfaltati“, “tutta l’industria in mano alla Lega“, “Lega e Forza Italia contano più di noi“. A suggellare il malcontento, anche il commento di Barbara Lezzi sulla sua pagina: “Il super ministero chiesto da Beppe Grillo non c’è. Il ministero dell’Ambiente non sarà fuso con il ministero dello Sviluppo economico. Eh no, perché il ricco ministero per lo Sviluppo economico sarà affidato alla Lega con Giorgetti. Noi non abbiamo votato per questo sulla piattaforma Rousseau“.

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